Nel 1997 i membri di una confraternita (sufi) turca, gli Aczimendi (Pintemir correggimi tu se sbaglio):

si stavano recando ad una cerimonia religiosa indossando un costume tradizionale (tunica, cappello e bastone); processati per aver violato le norme antiterrorismo, si erano presentati in tribunale indossando i medesimi simboli religiosi, questa volta al di fuori di un contesto cultuale, e condannati.

A questo punto Ahmet Arslan, insieme ad altre 126 persone, aveva ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo e lo scorso 21 febbraio:

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto non giustificata la restrizione dell’espressione religiosa dei ricorrenti, poiché si trattava di semplici cittadini che indossavano simboli religiosi, e non tanto di un esposizione di simboli religiosi nelle istituzioni pubbliche, caso, quest’ultimo, nel quale la laicità può prevalere sul diritto di manifestare la propria religione. I ricorrenti, inoltre, non stavano agendo da funzionari pubblici, né hanno rappresentato una minaccia per l’ordine pubblico, né hanno compiuto atti di proselitismo esercitando pressioni sui passanti (fonte).

Presso il sito dell’Osservatorio per le libertà religiose, che ha seguito la vicenda, si può scaricare il .pdf della sentenza (in francese. Qui un riassunto in inglese).

Insomma: Eurabia vs. Turchia 2-0? L’Europa è ormai così islamizzata che addirittura censura l’attività laicizzante della Turchia, un paese islamico?

Niente di tutto questo, ovviamente.

Si tratta di diritti umani. E la Turchia, da quel punto di vista, deficie un bel po’.

La domanda che mi pongo, presumo più ragionevole, è la seguente: se la Corte emana sentenze del genere, come si porrà di fronte ai tanto agognati divieti di burqa/niqab?

Di quasi certo abbiamo che i burqa banners si porranno sul piano (dal basso profilo) dell’escamotage giuridico: è proprio questo – a mio modo di vedere – il senso politico del documento prodotto dal Conseil d’Etat francese lo scorso 25 marzo. Un documento che, in maniera eloquente, porta il titolo: “Etude relative aux possibilités juridiques d’interdiction du port du voile intégral“.

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P.S. (Off Topic) ci sono questi Aczimendi Headbangers che a mio modo di vedere colgono un aspetto inusitato dell’heavy metal in questo video qui.

https://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/04/01.jpghttps://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/04/01-150x150.jpgLorenzo DeclichDoppio veloaczimendi,ahmet arslan,burqa,corte europea dei diritti dell'uomo,hijab,niqab,Osservatorio per le libertà religiose,sufi,turchia,velo
Nel 1997 i membri di una confraternita (sufi) turca, gli Aczimendi (Pintemir correggimi tu se sbaglio): si stavano recando ad una cerimonia religiosa indossando un costume tradizionale (tunica, cappello e bastone); processati per aver violato le norme antiterrorismo, si erano presentati in tribunale indossando i medesimi simboli religiosi, questa volta...