L'avvocato contro il califfo
In Egitto è uscita una nuova edizione de “Le mille e una notte”.
“Avvocati senza restrizioni” (محامون بلا قيود) è una lega-movimento di avvocati egiziani alla cui testa si trova Magdi `Abd el-Halim e il cui principale obiettivo è battersi “contro la corruzione del Foro”.
Che cosa c’entrano queste due cose fra loro?
Lo scorso primo maggio su Orbit un rappresentante del raggruppamento, Ayman Abd el-Hakim, ha chiesto di confiscare la nuova edizione de “Le mille e una notte” perché contiene frasi oscene e peccaminose.
Ecco spiegato il termine “corruzione” (in arabo fisad) di cui sopra.
La levata di scudi non si è fatta attendere (vedi qui).
Rimane però un certo amaro in bocca nel pensare che uno dei più blasonati testimoni del passato arabo-islamico, una delle più importanti, se non la più importante opera collettiva della storia, venga presa di mira oggi per i suoi contenuti “erotici”.
E pensare che “Le mille e una notte” è un libro già calmierato da secoli di elaborazione, un’opera addirittura “morigerata” in rapporto a molti altri testi che le vecchie biblioteche islamiche ci hanno restituito.
E’ vero, una parte dell’islam “colto” – principalmente l’islam dei dotti (`ulama’) di Stato – ha sempre guardato con distanza certe espressioni del genio popolare.
Ma dall’alto di una cultura raffinata per quanto bacchettona, non dalla prospettiva di un purismo becero e ignorante.
Qui siamo arrivati al punto che un avvocato egiziano si sveglia un mattino del 2010, passa in libreria e scopre che mille anni fa dicevano “cose oscene” grazie alla 200a edizione di un libro.
Harun al-Rashid si rivolterà nella tomba.
A quando la censura delle canzoni “troppo spinte” di Umm Kultum?
Ecco: prima, molto prima di parlare del “velo” nel mondo islamico, bisognerebbe interrogarsi su dinamiche come questa.
Su come, dopo i secoli delle colonie e il secolo delle dittature, una società come quella egiziana si trova a discutere idiozie del genere.
p.s. Certo, anche noi abbiamo il nostro bel da fare con i Giovanardi del caso…
https://in30secondi.altervista.org/2010/05/06/lavvocato-contro-il-califfo/https://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/05/www-bilakoyod-net_img_t1430.jpghttps://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/05/www-bilakoyod-net_img_t1430-150x150.jpgIn 30 secondicostumi sessuali,egitto,islam,sessualità
tra le opere cui ti riferisci nel post e le 1001 notte una differenza c’è, le prime sono state scritte da uomini spesso con intento didattico per i vari regnanti, e questi ultimi erano autori appartenenti all’élite dell’élite, sulla “maternità” delle 1001 notte si discute ancora. :)
Mi riferivo a opere come “La sposa delle spose” e in parte “Il teatro delle ombre” (questo si, scritto da un uomo). Nelle pieghe dei manoscritti su cui “ufficialmente” troviamo i “manuali” che hai menzionato, di letteratura “erotica” e “popolare” se ne trova. Forse non si è fatto per questi libri lo stesso lavoro filologico che invece è stato fatto, ad esempio, con i manoscritti di geografia. Quanto alla maternità de “Le mille e una notte” non ho dubbi :-)
Non voglio entrare nella polemica letteraria (anche “La sposa delle spose” e il khayal al-zill sono state ritenute “popolari” piuttosto che letteratura “alta”; ma d’altra parte di cose “peccaminose” ne testimonia parecchie anche la “letteratura alta” araba).
Voglio invece sperare che l’inziativa dell’avvocato sia una di quelle boutade che nessun egiziano di sani principi avrà mai voglia di prendere sul serio, e che tu, lorenzo, sia incappato in una leggerezza sensazionalistica (tipo “anvedi sti musulmani quanto sono bacchettoni”) di quelle che danno rislato a notizie di interesse marginale solo per…
D
Anch’io “volevo sperarlo”. Seguendo i links e facendo una rapida ricerca sul dibattito scaturito capirai che al di là di ogni sensazionalismo il gruppo degli avvocati “contro la corruzione” (dei costumi) è una (triste) realtà.