A Lashkar Gah, just in time
Secondo il “calendario afghano” di Emanuele Giordana prima del 20 luglio in Afghanistan le forze ISAF scateneranno il loro attacco a Kandahar.
Probabilmente sarà un attacco fallimentare che, senza un vero motivo, farà moltissime vittime. Unica buona notizia è l’imminente riapertura dell’ospedale di Emergency a Lashkar Gah:
https://in30secondi.altervista.org/2010/06/10/a-lashkar-gah-just-in-time/https://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/06/3.jpghttps://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/06/3-150x150.jpgIn 30 secondiafghanistan,emergency,isaf,kandahar,lashkar gah,marjah,talebaniTra un mese dovrebbe riaprire l’ospedale di Emergency a Lashkar-Gah, la struttura nel sud dell’Afghanistan chiusa il 10 aprile dall’intervento dell’esercito afghano e britannico. Lo ha annunciato ieri Gino Strada in una conferenza stampa al Parlamento Ue. La riapertura, dopo le polemiche seguite alla chiusura, dovrebbe avvenire prima del lancio della nuova operazione «anti-taleban» della Nato che inevitabilmente causerà morti e feriti tra la popolazione civile. Quella di Emergency è l’unica struttura in grado di operare nella zona. Rimangono aperte le questioni della sicurezza per operare a Lashkar-Gah. «Stiamo lavorando per fare in modo che l’operatività e la sicurezza dell’ospedale sia assicurata» ha affermato Strada, che respinge ingerenze esterne. In particolare quelle del governatore di Helmand, lo stesso che ha ordinato l’intervento dei militari nell’aprile scorso e poi ha chiesto al ministero della sanità afgano d’imporre delle condizioni a Emergency per la riapertura della struttura. Per evitare nuovi incidenti, Strada propone la creazione «una specie di osservatorio umanitario che cercherà di assicurare l’imparzialità» delle attività e che potrebbe essere coordinato dall’Ocha, l’Agenzia dell’Onu per le attività umanitarie. (Dal Manifesto, 9 giugno: fonte).
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