A maggio il mondo salutava con gioia o con scetticismo o con ostilità la cosiddetta “legge sul burqa” in Belgio.

La proposta non era ancora diventata legge ma tutti davano per sicura l’approvazione prima delle elezioni, visto che in una delle due camere i votanti avevano espresso un’unanimità quasi completa.

A giugno ci svegliamo con un Belgio in zona secessione (con un partito autonomista che passa dal 3 al 30% in pochi anni) e nessuna “legge sul burqa“.

Eppure sembrava davvero un’emergenza, aiutoaiuto.

Ora, al di là del balletto ormai stomachevole sul “sono d’accordo sul burqa”, “non sono d’accordo sul burqa”, c’è da chiedersi se quel fatto, quel voto, non fosse il sintomo del vento identitario che spira laggiù e per tutta l’Europa.

Ritengo, oggi più di ieri, che i problemi dei belgi siano altri. Vedremo se fra le prime leggi del nuovo parlamento belga ci sarà quella “sul burqa“.

https://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/06/belgio.gifhttps://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/06/belgio-150x150.gifLorenzo DeclichDoppio velobelgio,burqa,europa,hijab,islam,niqab,velo
A maggio il mondo salutava con gioia o con scetticismo o con ostilità la cosiddetta 'legge sul burqa' in Belgio. La proposta non era ancora diventata legge ma tutti davano per sicura l'approvazione prima delle elezioni, visto che in una delle due camere i votanti avevano espresso un'unanimità...