Israele annuncia l'ecatombe?
Se un risultato la vicenda della Freedom Flotilla ha avuto è la superproduzione di flottiglie e convogli umanitari verso Gaza.
L’aver cercato a tutti i costi di criminalizzarla, poi, ha generato interesse per azioni simili da parte dei diversi attori politici dell’area.
La Turchia minaccia di mandare altre navi, l’Iran manda navi, dal Libano partiranno navi.
E Israele:
[…] intende considerare come un atto “ostile” il tentativo di navi libanesi e iraniane di forzare il blocco alla Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Yigal Palmor, spiegando che queste navi provengono da paesi nemici e quindi “il loro status e’ diverso” da quello delle navi della Freedom Flotilla, che erano accusate soltanto di compiere una provocazione in violazione della legge. Queste navi “provengono da stati nemici e cio’ significa che il loro trattamento sara’ differente, perche’ vi e’ una differenza legale”, ha detto Palmor all’agenzia stampa Dpa.
Il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha riferito un simile messaggio alla responsabile della politica estera europea Catherine Ashton, e ai colleghi spagnolo e tedesco, Miguel Angel Moratinos e Guido Westerwelle. (fonte)
Il ragionamento non fa una piega, d’accordo (anche se non è chiaro, in generale, a quale principio di legalità si rifaccia Israele).
E ci fa capire che l’atteggiamento di Israele sarà più duro.
Quindi la domanda sorge spontanea: se la vicenda della Freedom Flotilla è finita in carneficina, come andrà a finire con iraniani e libanesi?
https://in30secondi.altervista.org/2010/06/17/israele-annuncia-lecatombe/https://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/06/flotta-ingl.jpghttps://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/06/flotta-ingl-150x150.jpgIn 30 secondifreedom flotilla,iran,israele,libanoPalmor ha sottolineato di non avere informazioni certe sull’arrivo delle navi, due iraniane e una libanese, spiegando che “e’ troppo presto” per capire come si agira’ sul piano pratico per fermarle. Ha poi aggiunto che Israele ha avviato “contatti diplomatici con paesi amici” contro queste iniziative. Ma non ha chiarito se e’ stato chiesto all’Egitto d’impedire il passaggio delle navi iraniane nel mar Rosso. Quanto alla nave libanese, uno degli organizzatori, Samar al Hadj, ha detto a Beirut che la Mariam trasportera’ 50 donne cristiane e musulmane, una trentina delle quali libanesi e il resto europee. A bordo vi saranno farmaci per malati di cancro ed emofiliaci.
Insomma, la grande luce in fondo al tunnel è il solito treno che sta per tirarci sotto.
E comunque adoro l’idea che se hai un problema con l’Iran vai a parlamentare con l’Egitto; come se io, avendo un problema con Tizio, cercassi di risolverlo con Caio: di solito finisce che Caio mi ci manda, e con Tizio non cambia nulla. La diplomazia internazionale non sarà mai il mio lavoro.
A naso il Palmor in questione può avere ragione sulla nave libanese: i due paesi sono in guerra, ed effettivamente esiste un “diritto della guerra” cui fare riferimento. Ma non mi risulta che fra Israele e Iran vi siano in corso ostilità. Forse non hanno rapporti diplomatici, ma le sottigliezze, si sa, in diritto sono importanti.
Mi viene da dire che per fortuna che Israele non è stato ancora canellato dalle carte geografiche, altrimenti chissà come quelle navi avrebbero trovato la rotta…
D
Il diritto di guerra prevede la “silurata diretta” a navi “nemiche”, immagino. Il fatto è che la guerra si fa fra militari mentre nella nave libanese di militari non dovrebbero esservene…
Un’altra notizia dice che Israele attaccherà la nave libanese se scoprirà che sopra ci sono militanti del Hezbollah.
Il ché ci riporta alla freedom flottilla e ai “terroristi” della Mavi Marmara…
Comunque secondo ANSA Israele alleggerirebbe il blocco di Gaza, mantenendo però il blocco navale
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/06/17/visualizza_new.html_1823525491.html