La questione dell’ikhtilat, ovvero del contatto/mescolanza di generi (in inglese diventa mixing genders e in italiano “promiscuità” nel senso meno sessuato del termine) fra persone non appartenenti alla stessa cerchia famigliare, non cessa di appassionarmi (leggete qui i miei post in merito).

Per chi ha seguito questo è un aggiornamento.

A) Il 18 marzo scorso Youssef al-Ahmad, un `alim (dotto) saudita consigliava di abbattere la moschea della Mecca, ovvero la moschea più importante del mondo dove si trova la ka`aba e verso cui ogni musulmano prega, e ricostruirla in modo che uomini e donne potessero rimanere segregate (fonte). Guardate bene quest’uomo e trattenetevi dal commentarne il pensiero.

Tenete presente che in Arabia Saudita – è triste notarlo:

  1. ci sono donne che si oppongono all’ikhtilat, senza se e senza ma (vedi qui). Il mondo è pieno di schiavi felici.
  2. la moschea della Mecca e tutto quello che riguarda il pellegrinaggio è stato già da tempo sventrato, deturpato e ampliato in stile arab-kitsch dalla Saudi Bin Laden Group. Se sei wahhabita dentro, hai questa irrefrenabile spinta alla distruzione senza remore cui segue un rinnovamento all’insegna del coatto.

    B) Lo scorso 3 giugno si è riaccesa la vicenda della cosiddetta breastfeeding fatwa (vedi il link che ho dato sopra) con la novità, importante, che lo scontro si è spostato dall’Egitto all’Arabia Saudita. Da una parte c’è `Abd al-Mohsin al-`Obaykan (pro, ad alcune condizioni), e dall’altra Ishaq al-Huwayni (contro, senza se e senza ma). Il primo, epigono in tutto del suo ispiratore egiziano, Ezzat Atiyya,  afferma che il latte della donna con cui si vuole essere in promiscuità non deve per forza essere preso direttamente dal seno. Ishaq al-Huwayni risponde che in qualunque modo tu lo prenda fai male. Contestualmente alla polemica arriva la notizia che l’autista di un pullman per sole donne, nell’est del paese, ha intimato a una passeggera di porgergli il suo seno. La donna denuncia (fonti qui e qui).

    C) Verso la fine di giugno (la notizia viene riportata dal Los Angeles Times il 22 giugno,  questa vicenda dell’autista, che sembra davvero una cosa inventatissima dai bacchettoni huwaynisti, ispira alcune donne saudite che combattono per poter avere la patente di guida che a loro è negata: minacciano di allattare i propri autisti. Davvero creative o davvero disperate? Forse tutte e due.

    La mia rassegna di articoli sul tema continua a stare qui.

    E per finire andiamo in Cina, dove tutto sfuma (ricordo che da lì vengono gli imeni artificiali che fecero scandalo in Egitto lo scorso autunno): sembra che lì vi sia un vero e proprio mercato di nutrici per adulti.

    https://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/07/latte-in-polvere.pnghttps://in30secondi.altervista.org/wp-content/uploads/2010/07/latte-in-polvere-150x150.pngLorenzo DeclichDoppio veloabd al-mohsin al-obaykan,arabia saudita,egitto,ezzat atiyya,ikhtilat,saudi bin laden group,yussef al-ahmad
    La questione dell'ikhtilat, ovvero del contatto/mescolanza di generi (in inglese diventa mixing genders e in italiano 'promiscuità' nel senso meno sessuato del termine) fra persone non appartenenti alla stessa cerchia famigliare, non cessa di appassionarmi (leggete qui i miei post in merito). Per chi ha seguito questo è un aggiornamento. A)...