Sono passati due mesi da quando il partito di Geert Wilders ha vinto le elezioni in Olanda e ora il paese sta per varare il nuovo esecutivo.

Secondo l’articolo che segue, nelle trattative con i Cristiano democratici e il Partito del Popolo per la Libertà e la Democrazia, il nostro simpatico biondino, capo del Partito della Libertà, appoggerà dall’esterno il nuovo governo (e, sembra, risulterà spesso determinante).

Wilders ha ottenuto un complessivo “irrigidimento delle posizioni governative in materia di immigrazione, asilo e accoglienza”.

In compenso ha detto sì “ad un piano di tagli alla spesa sociale per un valore di 18 miliardi di euro”.

Ha inoltre concesso di mettere da parte temporaneamente le sue rivendicazioni tradizionali: sospensione sulla costruzione delle moschee, tassa a carico delle donne che indossano il velo ed espulsione di milioni di musulmani dall’Europa.

No, non è fantapolitica, non è un incubo.

Il prossimo che mi viene a dire che in Olanda si vive bene lo ricopro di insulti.

Dopo due mesi di trattative, il Paese si sta per dare un nuovo esecutivo, il più conservatore nella storia del Paese

In Olanda un nuovo esecutivo è in vista. Dopo due mesi di stallo e continui negoziati, sembra si sia arrivati alla formazione di un governo di minoranza e fortemente conservatore, probabilmente uno dei più conservatori nella storia dei Paesi Bassi. A stringere un accordo sono stati il Vvd Partito del popolo per la libertà e la democrazia, formazione d’impronta liberista e i Cristiano-democratici. I due partiti potranno poi contare sull’appoggio, da discutere caso per caso, dell’ultradestra del Pvv, il Partito della libertà di Gert Wilders, noto per le sue posizioni anti-islamiche. E sarà proprio un irrigidimento delle posizioni governative in materia di immigrazione, asilo e accoglienza uno dei pilastri che sosterrà la nuova alleanza. In cambio, Wilders ha già concesso il suo si ad un piano di tagli alla spesa sociale per un valore di 18 miliardi di euro. Le posizioni del Pvv restano piuttosto estreme: il partito chiede una sospensione sulla costruzione delle moschee, una tassa a carico delle donne che indossano il velo e l’espulsione di milioni di musulmani dall’Europa. Non a caso, il 30 luglio i tre partiti hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui si ammette l’esistenza di differenze profonde “nella percezione della natura e del carattere dell’Islam, dove la linea di divisione consiste nel raffigurare l’Islam come una religione o una ideologia”. Ma Wilders sa di avere un buono spazio di manovra, perché il suo Pvv potrebbe risultare un alleato indispensabile molto spesso.

via PeaceReporter – Olanda, decisa alleanza di governo.

Lorenzo DeclichLe destre e l'islameuropa,geert wilders,islam,olanda,Partito del Popolo per la Libertà e la Democrazia,partito della libertà
Sono passati due mesi da quando il partito di Geert Wilders ha vinto le elezioni in Olanda e ora il paese sta per varare il nuovo esecutivo. Secondo l'articolo che segue, nelle trattative con i Cristiano democratici e il Partito del Popolo per la Libertà e la Democrazia, il nostro...