Lula vs Ahmadinejad, impressioni a bordo campo
Ieri scrivevo delle pressioni di Lula su Ahmadinejad.
Oggi, grazie a questo post di Internazionale vengo a conoscenza di questo articolo del Guardian sull’argomento.
Secondo il Guardian (e Internazionale), l’azione di Lula ha avuto come minimo un “effetto sorpresa” nell’establishment iraniano e gli attivisti che sostengono la campagna per salvare Sakineh Mohammadi Ashtiani dalla lapidazione per adulterio, ritengono quello del Presidente brasiliano un passo importantissimo verso la soluzione del caso.
Forse non servirà a nulla ma l'”invito” di Lula – fra l’altro poco uso a esternazioni del genere – ad Ahmadinejad rappresenta uno elemento davvero importante per capire le reali intenzioni dell’Iran: se nei confronti degli Stati Uniti il l’iraniano è quasi obbligato ad essere duro e inflessibile, nei confronti del Brasile dovrà per lo meno applicare una qualche realpolitik.
Come andrà a finire? Staremo a vedere.
https://in30secondi.altervista.org/2010/08/03/lula-vs-ahmadinejad-impressioni-a-bordo-campo/In 30 secondibrasile,democrazia,diritti umani,economia,franco frattini,iran,islam
Sul caso Sakineh:
“…questo articolo del Los Angeles Times, pur non sottraendosi alla consueta denigrazione generica dell’Iran e della sua cultura, fornisce sulla vicenda qualche elemento aggiuntivo. Si scopre che il marito della signora Ashtiani non è “morto” di morte naturale, come lasciano intendere gli scribacchini nostrani, ma è stato brutalmente assassinato dagli amanti della donna. E’ con l’accusa di concorso in omicidio, e non con quella di adulterio, che Sakineh era stata arrestata in origine, venendo poi rilasciata solo perché i figli avevano rinunciato a formalizzare l’accusa di omicidio contro la madre. Malek Ejdar Sharifi, uno dei giudici che si sono occupati del caso, dichiara: “Non possiamo rendere noti i dettagli dei suoi crimini [di Sakineh, NdT] per considerazioni di ordine morale ed umano. Se il modo in cui suo marito è stato assassinato fosse reso pubblico, la brutalità e la follia di questa donna verrebbero messe a nudo di fronte all’opinione pubblica. Il suo contributo all’omicidio è stato così crudele e agghiacciante che molti criminologi ritengono che sarebbe stato molto meglio se lei si fosse limitata a decapitare il marito”. Solo dopo essersi vista preclusa la possibilità di perseguire la donna per omicidio, a causa del “perdono” dei figli, i giudici hanno deciso di giocare la discutibile carta dell’accusa di adulterio. Scelta indubbiamente deprecabile sul piano procedurale – e infatti il processo è in fase di revisione – ma dal punto di vista culturale ed etico le cose stanno molto diversamente da quello che centinaia di siti internet, per non parlare della stampa, danno ad intendere al lettore credulone. ”
Fonte: http://blogghete.blog.dada.net/post/1207162561/ROLLO+FUNEBBRE!!!
Questa Sakineh non è un’innocentina punita ingiustamente per “adulterio”, come certa stampa italiota e occidentale vorrebbe far credere, nell’intento di trasformarla in una sorta di “simbolo” adatto al pubblico occidentale (donna+giovane+carina… gli unici tre elementi che smuovono i maschi e le femmine occidentali…), ma una che come minimo ha “organizzato” con i suoi amanti il brutale omicidio del marito. Insomma, si può discutere sulla questione della pena di morte, ma addirittura trattarla da “eroina”, a tal punto da estradarla in un altro paese… siamo al solito delirio paranoico occidentale.
Riccardo
Be’, al di là del fatto che se potessi sottrarre da una condanna a morte una persona qualsivoglia in qualsivoglia paese del pianeta lo farei, non dubitavo che sulla vicenda “Sakineh” fossero già da tempo piombati i falchi della narrazione iranofobica mondiale.
Qui però c’è in atto, non so se sei d’accordo, un ulteriore livello di lettura, cioè quello della “nuova” diplomazia di un paese emergente come il Brasile. Lula fa un discorso “diplomatico” assolutamente alternativo a quello di StatiUniti&co., e questa è una novità assoluta. La mia curiosità riguarda la “risposta” iraniana.