Conflitto di civiltà fra Europa e Stati Uniti
ATTENZIONE. Questo post contiene macroscopiche inesattezze (vedi il commento di Stefano). Me ne scuso con i lettori. Per approfondire il tema vedi i link da me postati nel commento seguente.
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Se c’è una cosa che in Europa proprio non accettiamo è la pena di morte.
L’ha abolita addirittura il Vaticano (2001), quindi possiamo dire di essere un continente altamente depenadimortizzato.
Questa è una cosa che ci identifica, una cosa che ci dà identità (per altre cose che ci danno identità vedi qui).
I nostri Stati non uccidono.
Ma c’è gente dall’altra parte dell’Atlantico che ci disprezza per questo.
E c’è gente in Europa che disprezza gli europei perché non concedono l’estradizione negli Stati uniti a un uomo – un efferato terrorista – che rischia di essere condannato a morte in quel paese.
Nessun tocchi Caino: questa è la mia civiltà.
https://in30secondi.altervista.org/2010/08/05/conflitto-di-civilta-fra-europa-e-stati-uniti/Scomposte invettiveconflitto di civiltà,europa,pena di morte,stati uniti,terrorismo,vaticano
Ho letto l’articolo a cui rimandi e ho qualche dubbio sul post, non tanto sulle sacrosante idee quanto su come lo costruisci e da dove parti. Ci deve essere infatti qualcosa che mi sfugge, ma mi sembra che non dicano tanto “queste mammolette di europei non ce lo lasciano ammazzare”, piuttosto “ok, per loro i cattivi non vanno ammazzati e va bene, ma manco l’ergastolo senza condizionale né sconti di pena?”
Non so, proprio perché trovo importantissimo sfruttare ogni occasione per attaccare la pena di morte e il concetto di punizione senza recupero, trovo fondamentale che le argomentazioni altrui mi offrano il fianco per poterlo fare. In questo caso, ci sarebbe da lavorare un po’ per arrivare a poter dire “non è tanto l’ergastolo duro, è il non dare alla persona la possibilità di attuare e dimostrare un cambiamento che non va bene” – e la corte europea dei diritti umani ci ha messo un po’ del suo, inserendo (se quanto riportato è preciso) un “poverettismo” nella motivazione che non poteva non far incazzare i più vendicativi.
Hai assolutamente ragione. Questo post l’ho scritto sull’onda dell’arrabbiatura procuratami dalla lettura di un post (http://mangoditreviso.blogspot.com/2010/08/vergognosa-europa.html) e non ho letto con serenità l’articolo del New York Post.
D’accordo col “poverettismo” anche se le ragioni della non-estradizione mi sembrano valide (http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?item=35&portal=hbkm&action=html&highlight=&sessionid=57926800&skin=hudoc-pr-fr)
Qui (http://internationalextraditionblog.com/2010/08/04/canadian-judge-denies-u-s-extradition-request/) un altro caso di “non estradizione” verso gli Stati Uniti (per altri motivi… Khadr’s lawyers argued the statements made in Pakistan were the result of torture…).
Qui (http://internationalextraditionblog.com/2010/04/25/first-terrorism-suspect-ever-to-be-extradited-is-set-for-trial/) il primo caso di estrazione per terrorismo accordata dalla Gran Bretagna verso gli Stati Uniti (l’accusato era cittadino americano)
Qui (http://internationalextraditionblog.com/2010/07/19/international-judges-reject-us-extradition-request-for-kosovo-terror-suspect/) un altro interessante caso.
Sembra quasi ci sia del timore nel concedere l’estradizione negli Stati Uniti ai sospetti terroristi…
Comunque. E’ la prima rettifica (grossa) che devo fare al blog. Ho lettori attenti e questo non può essere che un bene :-)