Halalizzazione in corso
Al-Arabiya, televisione degli Emirati Arabi Uniti con sede a Dubai, cita una fatwa (for dummies: responso giuridico vincolante nella misura del potere di chi lo emana) di uno shaykh (for dummies: vecchio, sapiente) algerino, Shamseddin Bouroubi, con la quale si esorta a non mangiare carne indiana, della quale l’Algeria è importatrice, non essendo essa cibo halal (fonte).
Secondo lo sheykh, infatti, se anche quella carne fosse trattata nella maniera richiesta dai musulmani (ritualmente e materialmente parlando) sarebbe comunque impura perché “trattata” da persone non-musulmane (in particolare dagli ahmadi, che non sono considerati musulmani)*.
Quasi contemporaneamente al-Masri al-Youm riporta la notizia secondo cui la carne indiana verrà di nuovo importata in Egitto dopo 5 anni di quarantena, perché non trasmette più il verme della sarcosporidiosi.
Quindi per adesso, a parte lo sheykh algerino (che probabilmente avrà qualche macellaio di fiducia a cui far guadagnare qualche soldo in più) di questa carne indiana non si è mai lamentato nessuno.
Ma, chissà perché, ho il sospetto che qualcosa stia cambiando, e che fra qualche anno algerini ed egiziani si ritroveranno a mangiare per forza carni col bollino halal.
Sarà forse perché le prime conferenze sul cibo halal iniziano a fioccare in Europa: l’altr’anno fu la volta della prima edizione europea del World Halal Forum (vedi qui), quest’anno invece si inaugura a Dusseldorf la prima conferenza di esperti europei di cibo halal. Se date un’occhiata agli sponsor (ovviamente non sono gli stessi) capirete che la guerra sta per avere inizio e che, di conseguenza, i mercati “naturalmente islamici” come l’Egitto e l’Algeria stanno per essere invasi.
Come reagiranno gli Stati, o quello che ne rimane, all’invasione delle Multinazionali Halal?
Certamente ci sarà bisogno di oliare i meccanismi e sappiamo bene che le multinazionali sono bravissime in questo lavoro.
Ovviamente sarà necessaria un’ondata di halalizzazione dell’islam locale.
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p.s. Sì, lo so, a volte sembra quasi che deliri. Confido nel tempo: mi darà ragione.
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* se questa fatwa fosse generalizzata il nascente businness del cibo halal italiano sarebbe stroncato sul nascere…
https://in30secondi.altervista.org/2010/08/06/halalizzazione-in-corso/Islamercato1st European Halal Conference,algeria,egitto,europa,halal,world halal forum
In sintesi secondo l’imam in india la carne bovina sarebbe macellata dagli hindu, per i quali notoriamente la vacca è sacra, e non da qualche specialista fra i 150 milioni di musulmani che si aggirano nei paraggi, e se proprio caso strano fosse un musulmano a occuparsi della faccenda, sarebbe uno della ahmadiyya (che semmai è diffusa in pakistan ben più che in india), che per far dispetto ai non-ahmadiyya dichiara che è halal anche se non la è, è probabilmente ci sputa anche sopra, tiè!
Comunque sia la notizia che l’india macelli ed esporti carne bovina nel mondo è di per sé straordinaria!
Si andrà a finire come per i prodotti kosher! Ricordo anni fa, lavoravo al ghetto, passai per una pizzeria al taglio che vendeva bianco di Pitigliano – non esattamente un vino di pregio, ma che ti aspetti da una pizzeria al taglio. In ogni caso, ce n’erano due tipi: quello normale, a 3.000 lire; e quello certificato kosher dal rabbino, a 10.000. Che fossero molto chiaramente lo stesso prodotto non bastava evidentemente a impedire che esistesse un pubblico disposto a pagare 7.000 lire di certificazione