Malviventi che indossano il niqab e sono armati di coltelli svaligiano un supermercato a Marsiglia (1000 euro di refurtiva).

La notizia la dà APcom e tutti gli altri la riprendono con eguale o minore dovizia di particolari.

Eccola:

Francia/ Svaligiano supermercato coperti dal niqab
Marsiglia, 7 ago. (Ap) – Si sono coperti con il velo integrale, il niqab, per rapinare un supermercato; in quattro o cinque hanno fatto irruzione nel negozio di Marsiglia e hanno svaligiato le casse e la cassaforte. La rapina, avvenuta ieri sera, è stata annunciata oggi dalla polizia. Il supermercato si trova nel quartiere di Saint-Mitre, nel nord della città. I malfattori, coperti dal velo e armati di coltello, hanno preso la fuga con il bottino. L’idea è sempre originale ma non nuova: nel novembre 2009 una coppia aveva usato lo stesso ‘modus operandi’ per rapinare oltre 300mila euro di gioielli in un negozio di Porte d’Aix. Ma erano poi stati arrestati. A metà luglio, l’Assemblea Nazionale francese (Camera dei Deputati) ha approvato il progetto di legge per la messa al bando del velo integrale islamico (niqab e burqa) nei luoghi pubblici, con 335 voti a favore e uno contrario. La gran parte dei membri del Partito socialista, principale forza di opposizione, si era rifiutata di partecipare al voto. Il progetto di legge è poi passato al Senato dove dovrebbe essere esaminato in settembre; l’approvazione non dovrebbe incontrare ostacoli.

Il testo, nel suo complesso, è costruito per avvalorare la tesi che un divieto generalizzato di indossare il niqab possa avere come motivazione l’esigenza di sicurezza. Questa è la tesi del nostro Ministro degli interni e del nostro Comitato per l’islam italiano. Della possibilità di un divieto esplicito in Italia si riparlerà, sembra, a settembre.

Resta da definire quanto sia utile sfruttare un niqab per non farsi riconoscere in una dinamica di rapina.

Posso capire che la strategia possa funzionare in un’area dove le donne in niqab sono relativamente “familiari”. Ma in una città italiana, piccola o grande che sia, indossare un niqab significa più o meno avere un riflettore acceso addosso. Poi, visto che il niqab notoriamente limita la visuale (motivo per cui una signora ultimamente in Francia si è presa una multa) e per essere credibile va associato a una tunica lunga, mi chiedo quanto il vantaggio iniziale della sorpresa possa compensare lo svantaggio di darsela a gambe con indosso tutto l’ambaradan.

In merito mi piacerebbe consultare un Klaus Schönberger (è il curatore di La rapina in banca. Storia. Teoria. Pratica, Derive Approdi, Roma, 2003) e anche, magari, avere il parere di qualche professionista che vive in paesi dove il niqab è percepito come marcatore religioso e non come marcatore culturale (ad esempio l’Egitto).

Comunque: un esempio molto più “colorito” di furti “velati” risale al dicembre scorso (in Belgio, vedi qui): non venivano usati niqab e per distrarre il negoziante una delle strategie dei malviventi consisteva nell’improvvisare uno spogliarello.

In quel caso il vantaggio principale dei cattivoni non era di non essere riconoscibili, bensì di indossare grosse tuniche (e hijab, così da sembrare musulmani) dotate di ampie tasche interne capaci di contenere grosse quantità di refurtiva (dovrebbero vietare anche quelle?).

Lorenzo DeclichDoppio velocomitato per l'islam italiano,europa,islam,italia,musulmani,niqab,roberto maroni,velo
Malviventi che indossano il niqab e sono armati di coltelli svaligiano un supermercato a Marsiglia (1000 euro di refurtiva). La notizia la dà APcom e tutti gli altri la riprendono con eguale o minore dovizia di particolari. Eccola: Francia/ Svaligiano supermercato coperti dal niqab Marsiglia, 7 ago. (Ap) - Si sono coperti con...