Digiunistica
Inizia il mese del digiuno dei musulmani (il Ramadan) e fioccano le notizie “di colore”.
Le più gettonate:
- (e meno male) in Egitto tolgono l’ora legale per il mese di Ramadan in modo da accorciare le giornate e permettere alla gente di mangiare e bere in tempo utile per non morire di caldo (si digiuna dall’alba al tramonto, poi si può bere e mangiare) (qui);
- (ah, i politici…) Alemanno e Zingaretti augurano a tutti i musulmani di Roma e provincia un buon Ramadan (qui e qui)
- (e chi se ne frega) alla Mecca, su un grattacielo, viene inaugurato l’orologio più grande del mondo proprio all’inizio del Ramadan (qui)
- (non sia mai che lavorano male) la Coldiretti si preoccupa di diffondere la dichiarazione di un imam (egiziano) della Moschea di Roma nella quale si ricorda che chi lavora nei campi sotto al sole e nel caldo può bere acqua anche nel periodo del digiuno (la stessa cosa vale per chi lavora davanti ai forni nelle acciaierie (qui)
- (per i patiti di Eurabia) una televisione tedesca (RTL2) avviserà i telespettatori degli orari di inizio e fine del digiuno giornaliero (qui)
- (per la gioia dei nazi-leghisti): a Gallarate un parroco ha allestito un tendone nel cortile della parrocchia per ospitare la comunità musulmana locale che non saprebbe altrimenti come riunirsi ogni sera per mangiare (qui).
Be’, auguri a chi lo fa. E anche a chi non lo fa.
Chiudo con un aneddoto da 5 lire: a Zanzibar storicamente convivono diverse comunità religiose. Per evitare sfasamenti vari nei ritmi quotidiani della gente in corrispondenza di quelle feste, tutti festeggiano tutto, laicamente (chi non crede in quella festa) o religiosamente (chi invece ci crede).
Lo trovo un ottimo modello di convivenza e un modo positivo di mettersi in relazione con gli altri.
Si lavora quanto basta. Si festeggia il giusto. E passa la paura.
https://in30secondi.altervista.org/2010/08/11/digiunistica/In 30 secondiislam,italia,ramadan
Stamattina, un egiziano alla radio raccontava di come il Ramadan sia paragonabile a una vigilia di Natale che dura 30 giorni. Nella mia ignoranza, avevo sempre pensato che per i musulmani fosse un periodo di penitenza e pertanto sgradevole, invece è una delle cose che aspettano con piacere. Comunque, un altro intervistato – sempre egiziano – diceva che a lui questo fatto che l’Egitto cambi l’ora per il Ramadan un po’ lo spaventa, gli sembra una scorciatoia della penitenza di dubbia moralità
Ieri ragionavo sul fatto di fare il Ramadan o meno in posti dove non si fa. Un ragazzetto italo-marocchino (meglio: romanesco-marocchino), in televisione, diceva: “sì, mi padre o fa. A me me piace farlo quando sto là. Se sto qua magnano tutti e alla fine magno pur’io”… In effetti è così. In paesi dove la cosa è tradizionale c’è un attrezzarsi assai laborioso per mangiare (tutti insieme) appena si può. E alla fine è una festa, anche perché si arriva al tramonto con una fame e una sete terribili. Inoltre durante il giorno è tutto più o meno chiuso ed è difficile trovare roba da mangiare o da bere. Morale della favola: mi è capitato di fare il Ramadan (con diversi strappi, lo ammetto) e la cosa non è poi così spiacevole, perché a sera sono tutti di buon umore. ‘Ste ricorrenze sono belle quando sono inclusive… alla fin fine è così pure a Natale: tutti fanno il cenone anche se non ci credono.
Riguardo al parallelo Ramadan-Natale: http://rete-eco.it/it/approfondimenti/europa-usa-etc/15366-islam-comincia-il-ramadan-e-i-prezzi-esplodono.html
Una cosa che rende il tutto più “interessante” è il fatto che il calendario lunare “senza sé e senza ma” (senza correzioni, quindi con anni accorciati di 11-12 giorni) fa cadere il mese di Ramadan in stagioni diverse.
in questo momento sono in un paese arabo. è pur vero che non è per nulla spiacevole, ma partite sempre da un punto di vista maschile. assicuro che la fine del ramadan per è un sollievo da stress da cucina…