La notizia fra ieri e oggi ha fatto un po’ il giro del mondo. Così la riporta, ad esempio, La Repubblica (altri media italiani aggiungono ben poco):

Almeno 100 antibiotici nella pelle delle rane, lo studiano alla United Aran [sic] Emirates University di Abu Dhabi. I ricercatori che hanno presentato i primi risultati al meeting dell’American Chemical Society, guidati da Michael Conlon hanno isolato le sostanze potenzialmente utili, cercando di eliminare le caratteristiche dannose per l’uomo e di ‘fissare’ quelle che si degradano facilmente.

Ma la notizia non sta nel fatto che si potranno curare varie malattie grazie al sacrificio dei simpatici anfibi, bensì nel fatto che è la prima volta che una scoperta scientifica di rilevanza mediatica (benché trainata da un elemento “curioso”) sia stata fatta in una università araba.

L’Università Araba di Abu Dhabi esiste da circa 10 anni, e grazie a ingenti investimenti statali, attira scienziati e ricercatori da tutto il mondo (notate che il direttore del progetto sulle rane ha un nome inglese) intorno a progetti di ricerca ambiziosi, anche di lungo termine, con strutture e attrezzature sofisticatissime.

Certo, evidentemente se lo possono permettere, ma può darsi che sia solo un’operazione d’immagine?

D

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La notizia fra ieri e oggi ha fatto un po' il giro del mondo. Così la riporta, ad esempio, La Repubblica (altri media italiani aggiungono ben poco): Almeno 100 antibiotici nella pelle delle rane, lo studiano alla United Aran Emirates University di Abu Dhabi. I ricercatori che hanno presentato...