Gheddafi, si diceva, non ha alcuna autorità né autorevolezza in ambito religioso.

I suoi deliri, teniamolo presente, riguardano 2 peculiarissime categorie di persone, nel mondo:

  1. i libici (6 milioni di persone asservite al dittatore)
  2. gli italiani (un centinaio dei quali ha forti interessi economici in Libia, uno dei quali è primo il socio in affari con Gheddafi e compare sui passaporti della Libia, moltissimi dei quali non sanno neanche dove sia la Libia né che i musulmani libici rappresentano lo 0,2% dei musulmani del mondo).

La frase sull’Europa islamica di Gheddafi, che fra l’altro come sottolinea Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (qui), era inserita in un contesto in cui il tiranno considerava il processo di secolarizzazione in Europa, ha scatenato le ire di quella residuale torma di debosciati – qui li chiamiamo eurabisti – che crede in una leggenda artatamente inoculata in questo nostro ottuso mondo dell’informazione secondo la quale i musulmani stanno invadendo, soprattutto a livello demografico, l’Europa.

Si dimostra, dunque, come nel caso della famosa “moschea a Ground Zero“, quanto le tesi, le teorie e le opinioni più destrorse ed aggressive abbiamo una fortuna spropositata nel mondo dei media.

E si dimostra il provincialismo patologico di questo nostro paese: un dittatorucolo senza alcuna rilevanza spirituale agita gli animi clerico-fascisti di una società chiusa, retrograda.

Non sto qui ad analizzarla, ma anche la notizia (vedi questa) secondo cui “la stampa araba disapprova la lezione d’islam di Gheddafi” è pressoché fittizia, è un costrutto italiota ad uso di commentatori politici: la verità è, ovviamente, molto più variegata.

Come appunto Mogavero sottolineava, rimane in piedi il tema non secondario del processo di secolarizzazione di un continente, l’Europa, e di un’immigrazione che porta con sé un forte carico di religiosità e spiritualità, musulmana o meno.

Se di “invasione” si deve parlare, cosa niente affatto scontata, i termini entro i quali discuterne dovrebbero appunto esser questi. E sempre tenendo presente che, al di là di tutto questo ciarpame intollerabile, vale quanto ricorda la portavoce della Commissione europea, Angela Filote, e cioè che l’Europa è uno spazio fondato sui valori e non sulla religione.

E’ bene ricordarlo sia a Muammar che ai nostri brutti leghisti che a tutti i cristo-identitari semi-nazi del continente.

Non passerete mai: l’Europa non è e non sarà mai neanche vagamente ciò che voi pensate debba essere.

Lorenzo DeclichLe destre e l'islamLibyan partycommissione europea,eurabia,europa,islam,italia,lega,libia,moammar gheddafi,musulmani
Gheddafi, si diceva, non ha alcuna autorità né autorevolezza in ambito religioso. I suoi deliri, teniamolo presente, riguardano 2 peculiarissime categorie di persone, nel mondo: i libici (6 milioni di persone asservite al dittatore) gli italiani (un centinaio dei quali ha forti interessi economici in Libia, uno dei quali è primo il...