Come tutti sanno, l’Europa ospita comunità musulmane da diversi secoli.

Queste persone solitamente non vengono considerate “occidentali” e quindi non le si calcola nel computo dei probabili visitatori della Mecca, nonostante che, molto probabilmente, diversi fra loro ottemperarono all’obbligo del pellegrinaggio in tempi assai lontani.

Il tema dei viaggi alla Mecca è pruriginoso quasi quanto quello dei harem: siamo in pieno orientalismo storico in quanto a voyerismo e amore per l’avventura.

Anche Mecca e Medina, infatti, sono haram, cioè “proibiti” come i harem: i luoghi sacri sono preclusi ai non musulmani e i ginecei sono preclusi ai maschi, esclusi i maschi padroni del gineceo.

Comunque: una volta praticata la lobotomia storica e la tara orientalista di cui sopra, “scopriamo” che il mondo dei visitatori occidentali della Mecca si divide in due fondamentali categorie: i non musulmani e i convertiti.

Il primo ha bisogno di dissimularsi, il secondo di convincere della propria islamità chi è preposto a mantenere puro il sacro suolo (l’ufficiale di dogana stanza alla Mecca, suppongo).

Il primo visitatore occidentale della Mecca, nel 1503, non era musulmano e si travestì da siriano.

Era di Bologna e si chiamava Ludovico de Varthema (trovate sue notizie qui e qui).

Il primo visitatore occidentale musulmano della Mecca (1814) era invece di Losanna e si chiamava Johann Ludwig Burckhardt (vedi qui).

Johann Ludwig non viveva il disagio di vestire abiti “orientali” anzi, ci si faceva ritrarre.

Lorenzo DeclichMille moscheeludovico de verthema,mecca,orientalismo,viaggiatori
Come tutti sanno, l'Europa ospita comunità musulmane da diversi secoli. Queste persone solitamente non vengono considerate 'occidentali' e quindi non le si calcola nel computo dei probabili visitatori della Mecca, nonostante che, molto probabilmente, diversi fra loro ottemperarono all'obbligo del pellegrinaggio in tempi assai lontani. Il tema dei viaggi alla Mecca...