Una delle tesi classiche di eurabisti e controjihadisti del nostro tempo è che “non esiste un islam moderato”.

I “mussulmani” o “islamici”, come li chiamano loro, hanno tutti essenzialmente le stesse caratteristiche, fra le quali spicca il desiderio di conquistarci (o con le armi o con la demografia).

Riguardo alla categoria della moderazione abbiamo discusso più volte in questo blog. Il problema principale di una definizione come “islam moderato” è che dietro a essa si cela un’ambiguità: stiamo parlando di religione o di politica?

Nel primo caso non esiste un islam moderato, così come non esiste un ebraismo moderato, un cristianesimo moderato etc.: la fede non è negoziabile.

Nel secondo caso abbiamo a che fare con il contesto storico-politico contemporaneo: con “musulmani moderati” sono stati negli ultimi decenni individuati dei regimi (ad es. Egitto, Marocco, Giordania) che, pur avendo una base “musulmana” (sebbene la radice sia spesso quella nazionalista), figurano come partner di Europa e Stati Uniti. La cosa, verosimilmente, si è verificata all’indomani della rivoluzione iraniana del 1979 e la successiva istaurazione della Repubblica Islamica dell’Iran (regisme islamico estremista).

Anche qui i problemi interpretativi non mancano e bisognerebbe discuterne a fondo (ma non qui) essendovi dinamiche interne ai paesi definiti “musulmani moderati” di non secondaria importanza (si veda la questione dei Fratelli Musulmani in Egitto, ad esempio). Tuttavia qui la definizione, sebbene terribilmente approssimativa, non ha lo stesso carico di velato razzismo e menzogna che ritroviamo in contesto religioso.

Senonché l’errore principale che ritroviamo sui mass media, oggi, è il mantenimento dell’ambiguità di cui sopra.

Il gioco di eurabisti e controjihadisti è proprio basato su questo (ricordate un tal Magdi Cristiano Allam?) e i mass media, anche quelli che dovrebbero sentire su di sé un maggior carico di responsabilità, li aiutano.

Il 9 novembre scorso Adnkronos scriveva ad esempio:

Terrorismo: Parigi, 5 arresti all’aeroporto Charles de Gaulle
Parigi, 9 nov. (Adnkronos/Dpa) – Cinque sospetti terroristi sono stati arrestati oggi all’aeroporto parigino di Charles de Gualle. I cinque sono sospetati di di appartenere a gruppi terroristici che hanno la base nelle aree di confine tra Pakistan e Afghanistan, ha riportato la radio Rtl. Da alcune settimane, le autorita’ francesi hanno innalzato il livello di allarme terroristico a seguito di minacce di attacchi (fonte).

Adnkronos “dimenticava” di dire che i cinque, secondo le autorità francesi, questi terroristi stavano cercando di uccidere Dalil Boubakeur, rettore della Grande Moschea di Parigi, e primo Presidente del Conseil français du culte musulman l’organo più importante dell’islam istituzionale francese (vedi ad es. qui).

Il dettaglio non è secondario. Se Adnkronos non avesse eliso il cuore della notizia forse qualcuno – al di là delle definizioni – avrebbe potuto pensare la cosa giusta: il teorema “non esiste un islam moderato” e il corollario “i musulmani sono tutti uguali”, non hanno ragion d’essere.

Lorenzo DeclichLe destre e l'islamconseil français du culte musulman,controjihad,dalil boubakeur,eurabia,francia,Grande Moschea di Parigi,islam,mass media,terrorismo
Una delle tesi classiche di eurabisti e controjihadisti del nostro tempo è che 'non esiste un islam moderato'. I 'mussulmani' o 'islamici', come li chiamano loro, hanno tutti essenzialmente le stesse caratteristiche, fra le quali spicca il desiderio di conquistarci (o con le armi o con la demografia). Riguardo alla categoria...