“Dante e l’Islam. Incontri di civiltà” è il titolo di una mostra che resterà aperta sino al 27 marzo 2011 presso la Biblioteca di Via Senato di Milano, allestita in concomitanza con l’esposizione al-Fann presso Palazzo Reale di cui ha parlato Marco Restelli nel post “L’Islam che piace e l’Islam che non piace” (vedi anche qui).

 

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Bene, mi son detta, era ora. Una mostra su Dante e l’Islam, pur se in una Biblioteca molto bella ma non frequentatissima, significa portare a conoscenza i rapporti fra la cultura italiana e quella araba al di fuori della cerchia ristretta degli specialisti. In più, la mostra è gratuita, altro fatto sempre più raro (ma non strano, significa che nessuno sarebbe altrimenti andata a vederla).

Mi accoglie un pannello che spiega quanto segue:

“L’accostamento del nome del Poeta fiorentino alla civiltà islamica è sempre stato oggetto di incomprensioni, dibattiti e discussioni”.

Non sapremo ma quali incomprensioni, quali dibattiti e quali discussioni.

“Partendo dalle analogie presenti nella Divina Commedia con le leggende della tradizione islamica (hadit) sui viaggi oltremondani di Maometto, si riscontra quanto l’epoca di Dante fosse permeata del pensiero, della cultura delle scoperte provenienti dal mondo arabo e sia stata feconda per il pensiero e la cultura occidentale”.

Ho un leggero sussulto alla definizione di hadit come leggende, ma non importa.

Non so forse ho aspettative esagerate ma l’Islam di questa mostra è inesistente: una pagina di un trattato astronomico, due copie del Corano e tre fogli di altri trattati. Per il resto è tutto Dante. Molto bella, ma solo Dante e la Commedia.

Anche i laboratori per le scuole organizzati dal Museo sono solo ed esclusivamente su Dante e la Commedia.

Terminata la visita mi reco dalla gentile signorina della Reception e le dico: “Certo che di Islam ce n’è un po’ poco…”. Lei mi risponde: “Beh, ci sono delle ciotole…”

Già, dimenticavo le ciotole, una decina, bellissime, di provenienza iraniana.

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'Dante e l'Islam. Incontri di civiltà' è il titolo di una mostra che resterà aperta sino al 27 marzo 2011 presso la Biblioteca di Via Senato di Milano, allestita in concomitanza con l'esposizione al-Fann presso Palazzo Reale di cui ha parlato Marco Restelli nel post 'L'Islam che piace e...