Wikileaks: verità e dietrologie (al-Qaida, Qatar, Stati Uniti, Arabia Saudita, Iran)
In molti ritengono che i cable di Wikileaks non siano poi così importanti.
E in effetti non c’è nulla in quei testi classificato come top secret.
Ciò, ovviamente, non significa che queste fonti non siano estremamente rivelatori.
Lo sono, principalmente, perché non sono falsi.
Di fronte a un dispaccio “riservato” di un’ambasciata possiamo ipotizzare (come fa un Berlusconi) che il suo autore non sia sufficientemente preparato, o abbia qualche tornaconto nello scrivere ciò che scrive, o semplicemente che sia un comunista etc. etc, ma non possiamo mettere in dubbio la sua autenticità.
Cosa significa questo?
Significa che il campo si restringe:
- non sappiamo come effettivamente siano stati recepiti questi dispacci ai livelli alti della diplomazia americana e quindi non sappiamo cosa nella realtà essi abbiano determinato;
- possiamo studiare la percezione delle persone che li scrivono riguardo alle cose che scrivono. E questo non è un fatto secondario, se siamo sicuri che quei cable sono autentici.
Per fare un esempio. Sulla questione del nucleare iraniano abbiamo diversi studi, anche statunitensi, che ci dicono che l’Iran è molto lontano dalla realizzazione di ordigni nucleari. Eppure l’allarme per il nucleare iraniano è sempre alle stelle. Attraverso i cable già usciti sappiamo che il volano di questo allarme, probabilmente, sono i paesi del Golfo, che usano questo grimaldello psicologico per spingere gli Stati Uniti a fare di più contro l’Iran.
Questo ragionamento può essere sbagliato ma è basato su una verità autenticata: i cable che ci raccontano di questa sollecitazione da parte dei paesi del Golfo non sono aria fritta.
Questo piano di realtà, sebbene non profondissimo, è certamente una buona base di partenza per speculazioni, anche avventate, proprio perché è sicura, laddove sappiamo che nel mondo (dell’informazione) succede spesso che le fonti siano false.
Altro interesse questi materiali assumono in un’ottica di quella che potrei chiamare geopolitica reale.
Esempio. La messe di dispacci (per Asia e Medioriente vedi qui un riassunto efficace) ci racconta una situazione ben più articolata del semplice “conflitto di civiltà” o del semplice “tutti contro Israele”. Queste due narrative, invece, dominano la pubblicistica mondiale. E quindi c’è da chiedersi: perché?
Per finire, una buona serie di cable e altre notizie verificabili per l’esercizio della dietrologia:
- i donatori di al-Qaida sono principalmente sauditi;
- l’Arabia Saudita preme sugli americani per attaccare l’Iran
- al-Qaida in Iraq attacca principalmente gli sciiti e sappiamo che l’Iran, se non ha il completo controllo dei partiti sciiti in Iraq, ha perlomeno una grande influenza su di essi
- al-Qaida nella Penisola Araba, sebbene si trovi adesso in Yemen è praticamente un gruppo saudita (più dell’80% dei suoi membri o giù di lì sono sauditi)
- Da qualche giorno al-Qaida nella Penisola Araba ha iniziato ad attaccare gli sciiti (gli al-Houthi, di cui si conosco i rapporti con Hezbollah e i Guardiani della rivoluzione iraniani)
- gli Stati Uniti hanno concluso contratti per armamenti all’Arabia Saudita per decine di miliardi di dollari
- gli Stati Uniti sono entrati in Yemen e attaccano al-Qaida nella Penisola Araba, scaldando gli animi degli yemeniti più radicali
- gli Stati Uniti si arrabbiano perché l’Italia vende motovedette all’Iran
Cosa desumete da tutto questo?
Niente, ovviamente. La dietrologia è vietata.
Ma è ovvio che se in atto c’è una guerra questa si combatte nel Golfo, Arabo e Persico fate voi.
E che al-Qaida, per motivi suoi, è una delle forze che si oppone all’Iran.
Forse è per questo che nel Qatar, paese aggettato sul Golfo e madre di tutti i dispacci di Bin Laden (attraverso al-Jazeera), i suoi alqaidisti se li tiene ben stretti? E’ quasi come se in Qatar dicessero: se voi non fate niente contro l’Iran, noi agiremo con quello che abbiamo.
No, aspetta, anche questa è dietrologia. Non si può fare.
https://in30secondi.altervista.org/2010/11/30/wikileaks-verita-e-dietrologie-al-qaida-qatar-stati-uniti-arabia-saudita-iran/Cablegate on airal-qaida,al-qaida nella penisola araba,arabia saudita,conflitto di civiltà,dietrologie,hezbollah,iran,osama bin laden,qatar,stati uniti,wikileaks,yemen
Più che dietrologia sarebbe avantiologia, e quella forse si può fare. Infatti dagli otto punti che metti in fila la domanda che mi sorge spontanea è: ma perché al-qa`ida non attacca direttamente l’Iran? o meglio, perché i finanziatori di al-qa`ida non ne dirottano gli strali dal nemico occidentale a quello sciita?
C’è qualcosa che non mi torna su chi è nemico di chi.
Sulla questione iraqena, per esempio: io pensavo che gli attacchi terroristici fossero piuttosto un “tirare nel mucchio” (un mucchio per il 60% sciita) per fomentare una ribellione contro occupanti e i governanti. Ma fra i governanti ci sono anche sciiti (almeno a livello locale) e sono formalmente alleati degli USA.
Quindi mi è davvero difficile immaginare “solo” due schieramenti contrapposti in tutta la regione. Dov’è che sbaglio?
D
Beh, ogni tanto in Iran ci sono attentati. È possibile che alcuni siano di matrice qa’idista.
Ammesso che al-qaeda esista, that is.
@ “In molti ritengono che i cable di Wikileaks non siano poi così importanti.”
giusto in Italia, dove si è puntato l’occhio esclusivamente sui wild parties.
altrove un po’ di considerazioni si sono fatte, mi permetto di segnalarvi questo:
http://www.therealnews.com/t2/index.php?option=com_content&task=view&id=31&Itemid=74&jumival=5949
(Why Might a Saudi King Want the US to Attack Iran?)
cordialità
ghuluww
Ghuluww, hai ragione. E grazie per il buon link ;-)