È una di quelle cose che sarebbero dovute essere analizzare prima: la rivalità fra il Ministro degli Esteri Mottaki (ormai ex) e il Presidente Ahmadinejad è da considerarsi più come una incompatibilità di visione politica e ideologica (qui).

Il primo è un diplomatico di carriera, realista, capace di toni conciliatori e di una grande abilità tecnica nel curare i rapporti. Una delle figure più luminose dello Stato iraniano, non perché sia un buono, un democratico o altro. Il ministro Mottaki era capace del suo lavoro, un ottimo Ministro degli esteri, fatto riconosciuto anche in Occidente. Conoscitore di diverse lingue, (Frattini non sa neanche l’inglese…). Ma questo non è un’elegia funebre…

Quindi, non è solo un disastro per le diplomazie occidentali che con il signor Mottaki riuscivano a stabilire un contatto autorevole e sicuro. Sarà un disastro per lo stesso governo iraniano. Il suo posto sarà occupato dal già citato Alì Akbar Salehi, tecnocrate già responsabile del programma nucleare. Posizione politica: vicina a Pasdaran e Ahmadinejad.

Sempre secondo la teoria che prevede l’aumento del potere dei militari. Tutto secondo la logica (qui).

Intanto Mottaki è in missione diplomatica, ormai senza più incarico.

Il suo sostituto, non è uno scemo, intendiamoci. Tanti tituli, scienziato riconosciuto, ect.. Il fatto che lui gestisca la politica estera iraniana sembra dirci una cosa sola: la politica estera iraniana ormai passa solo attraverso il fattore nucleare, che lo si voglia o no. E a quanto pare, Ahmadinejad vuole proprio questo…

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È una di quelle cose che sarebbero dovute essere analizzare prima: la rivalità fra il Ministro degli Esteri Mottaki (ormai ex) e il Presidente Ahmadinejad è da considerarsi più come una incompatibilità di visione politica e ideologica (qui). Il primo è un diplomatico di carriera, realista, capace di toni conciliatori...