Il sito di al-Akhbar è ancora “down”.

Tuttavia ieri sembra essere stato risolto un primo set di problemi: in homepage è apparso questo messaggio, che mi è piaciuto molto:

Al-Akhbar vi ama davvero

Non diciamo questo ai lettori che nella nazione araba e nel mondo sono accorsi in aiuto in seguito all’atto di pirateria subita dal sito di al-Akhbar, per mostrare solidarietà e difendere il giornale e il suo sito, per chiedere che la verità più profonda su tutto questo venga a galla. Noi ci rivolgiamo a tutti i lettori del giornale, amiamo anche voi.

Questo amore, insieme alla volontà di sfida e di avanzamento nel ruolo richiesto al servizio di opinione pubblica, sono le due cose che hanno spinto il giornale a lavorare duro e a insistere sulla modifica del sito e su un suo rapido ritorno. E in questo siamo già riusciti. I lettori negli ultimi due giorni non hanno potuto visualizzare i documenti di Wikileaks e tutto il resto. Tuttavia abbiamo preso misure tecniche tese a rendere immune il sito da attacchi continui. E ciò per evitare che dietro il sospetto della pirateria vi sia il tentativo di danneggiare il sito e di nascondere ai visitatori, che aumentano di giorno in giorno, quanto viene pubblicato.

Inoltre siamo risaliti alle cause dell’atto di pirateria, nonostante i pirati si siano sforzati di tenere nascosti i colpevoli e i loro obiettivi. Stiamo lavorando per aprire un nuovo sito che cercheremo di rendere più versatile e di più facile consultazione rispetto all’attuale. La nuova apertura è vicina.

Al-Akhbar ringrazia tutti quelli che hanno mostrato solidarietà – lettori, giornalisti, intellettuali o istituzioni. Ciò è espressione della necessità di un “nuovo giornalismo” e non del “segnare un punto” nel senso antico del termine, né del suscitare un clamore destinato a svanire in fretta, né del procacciarsi sostegno e consensi. Invece è necessita di una trasparenza che sottragga al potere il privilegio di esercitare il proprio tornaconto, che dia forza all’opinione pubblica e alle sue istituzioni in relazione alle responsabilità del potere e alle conseguenze delle sue scelte. E quando al-Akhbar ha scelto, senza alcuna esitazione o timore, di pubblicare le note di Wikileaks, ha fatto quello per cui è stato fondato e che è la sua ragion d’essere: libertà e serietà insieme all’uomo-cittadino senza partigianeria, senza falsità, senza inganni tesi a conquistare il lettore per spingerlo verso il potere con le sue guerre, il suo sfruttamento, i suoi addolcimenti, i suoi esercizi e i suoi tornaconti.

La famiglia di “al-Akhbar”

Lorenzo DeclichCablegate on airal-akhbar,libano,wikileaks
Il sito di al-Akhbar è ancora 'down'. Tuttavia ieri sembra essere stato risolto un primo set di problemi: in homepage è apparso questo messaggio, che mi è piaciuto molto: Al-Akhbar vi ama davvero Non diciamo questo ai lettori che nella nazione araba e nel mondo sono accorsi in aiuto in seguito all'atto...