La festa si sposta direttamente in Libia, ragazzi. La Porta dell’Africa è aperta.

Il neretto è mio:

(ANSAmed) – ROMA, 16 DIC – Si conclude oggi a Tripoli, con quello che gli organizzatori definiscono un ”bilancio entusiasmante”, la terza edizione della ”Fiera italo-libica”, che ha visto oltre quattromila visitatori e la partecipazione di 50 aziende (meta’ italiane, meta’ locali). La Fiera, come riferisce una nota, e’ dedicata alle infrastrutture, alla meccanica e alle tecnologie. ”Si tratta – e’ scritto ancora nella nota – della prima fiera congiunta Italia-Libia, nata nel 2008 dal rinnovato clima di collaborazione tra i due Paesi e organizzata dalla Camera di Commercio Italo-Libica come fiera settoriale per i comparti: infrastrutture, meccanica e tecnologie, i tre settori extra-oil che attraggono il maggior numero di investimenti”. L’obiettivo prioritario della rassegna fieristica e’ quello di ”incrementare la cooperazione, l’interscambio e soprattutto la realizzazione di partnership tra imprese italiane e libiche nei tre settori di riferimento”.

Il presidente della Camera di commercio Italo-libica, Antonio de Capoa, ha sottolineato come ”dopo l’exploit irripetibile del primo anno, in cui il 95% della aziende partecipanti aveva sviluppato business grazie alla partecipazione alla Fiera, l’evento ha mantenuto standard elevatissimi e anche quest’anno si sono aperti contatti che fanno ben sperare in positive conclusioni di affari”.

Ad attirare le aziende italiane ”anche la possibilita’ di partecipare ai ricchi business che il Governo Libico e’ pronto a finanziare. Di particolare appeal la zona franca destinata alle aziende italiane, che sorgera’ nel giro qualche mese nella zona di Misurata, 210 km a Est di Tripoli. Le imprese italiane potranno importare ed esportare a dazio zero e godranno dei vantaggi fiscali previsti dalla legge libica sugli investimenti per cinque anni dal loro insediamento. La zona e’ gia’ dotata di infrastrutture e ospita un porto, un aeroporto cargo internazionale e una superstrada di collegamento costiera”. (fonte).

E vai così.

Comunque: non siamo gli unici a partecipare alla festa:

(ANSAmed) – TRIPOLI, 16 DIC – Gli scambi commerciali fra Stati Uniti e Libia nel 2009 hanno raggiunto un valore di 2,6 miliardi di dollari. La Libia e’ al 69simo posto fra i Paesi con cui gli Usa hanno il maggiore scambio di prodotti al mondo. I beni maggiormente esportati in Libia dagli Stati Uniti comprendono veicoli, macchinari, prodotti agricoli, strumenti medici, prodotti in ferro e acciaio. Il greggio e’ il primo prodotto esportato dalla Libia verso gli Stati Uniti nel 2009.

Sono tutti dati forniti dall’ambasciata americana a Tripoli al termine di una serie di riunioni fra rappresentanti dei due governi nel quadro degli incontri previsti fra Stati Uniti e Libia da un accordo che ne regola i reciproci rapporti commerciali e gli investimenti. L’accordo, detto Tifa (Trade and Investmente Framework Agreement), firmato a maggio 2010, ha lo scopo di ”creare opportunita’ nei due Paesi implementando strategie specifiche per sviluppare il commercio e gli investimenti”. L’ambasciatore americano in Libia, Jene Cretz, nel corso di questi ultimi due anni, si legge in una nota dell’ambasciata ”ha lavorato soprattutto per espandere le relazioni bilaterali fra i due Paesi”. (fonte).

Quanto alla Francia vedi qui.

Anche in Israele iniziano a intuire dove sta il businnes.

Ovviamente Gheddafi chiede qualcosa in cambio.

Lorenzo DeclichLibyan partyantonio de capoa,camera di commercio Italo-libica,italia,libia,relazioni economiche,stati uniti
La festa si sposta direttamente in Libia, ragazzi. La Porta dell'Africa è aperta. Il neretto è mio: (ANSAmed) - ROMA, 16 DIC - Si conclude oggi a Tripoli, con quello che gli organizzatori definiscono un ''bilancio entusiasmante'', la terza edizione della ''Fiera italo-libica'', che ha visto oltre quattromila visitatori e la...