L’Oman ha da sempre sperimentato una peculiare schizofrenia culturale: aggettato nell’Oceano Indiano ha vissuto di commerci, anche con la lontana Cina (ma specialmente con l’India e la parte occidentale dell’Oceano Indiano, compresa l’Africa Orientale), fin dalla notte dei tempi. Contemporaneamente ha coltivato nel suo entroterra una società tribale separata, anche confessionalmente, dal resto della Penisola araba (gli omaniti sono in grande maggioranza ibaditi).

Nel mondo contemporaneo, dopo la fine del mondo bipolare e con l’esplosione dell’economia cinese, l’Oman torna a collegarsi all’Oceano.

L’Oman guarda ad Oriente

A Mascate è in corso il Comitato interministeriale Cina-Oman. Il vertice ha l’obiettivo di rafforzare il legami tra i due paesi in tutti i settori di cooperazione già esistenti e di creare nuove sinergie politiche e culturali. La delegazione omanita è presieduta dal segretario generale del ministero degli Esteri, Sayyid Badr bin Hamad bin Hamoud al Busaidi, mentre quella pechinese è guidata dal vice ministro degli Affari esteri, Chai-Hyun. Intanto si sono aperte a Tokio le Giornate culturali dell’Oman. La kermesse cade in occasione del 40 anniversario dell’inizio del Rinascimento dell’Oman ed è affiancata da una serie di mostre e conferenze dedicate al paese arabo. Alla cerimonia di inaugurazione dell’evento espositivo principale erano presenti la principessa del Giappone, HisakoTakamado, e il sottosegretario per il Patrimonio culturale del sultanato, Salim bin Mohammed al-Mahrooqi.

via L’Oman guarda ad Oriente.

Lorenzo DeclichIn 30 secondichai-hyun,cina,oceano indiano,oman,Sayyid Badr bin Hamad bin Hamoud al Busaidi
L'Oman ha da sempre sperimentato una peculiare schizofrenia culturale: aggettato nell'Oceano Indiano ha vissuto di commerci, anche con la lontana Cina (ma specialmente con l'India e la parte occidentale dell'Oceano Indiano, compresa l'Africa Orientale), fin dalla notte dei tempi. Contemporaneamente ha coltivato nel suo entroterra una società tribale separata,...