Nel caso mauritano l’uomo che ha tentato il suicidio non è un giovane disoccupato, né un disoccupato, sembra.

La “forma di protesta” si slega definitivamente dal suo contenuto originario (disperazione di un giovane per assenza di futuro).

Diviene qui – e forse perciò il fatto è anche più  drammatico – un modo per ottenere visibilità mediatica.

Un homme tente de s’immoler par le feu devant la présidence

Yaghoub Ould Dahoud, la quarantaine, mauritanien, a tenté de s’immoler par le feu aujourd’hui devant la présidence de la république.

Selon des témoins oculaires, Ould Dahoud prononçait des mots de protestation contre la «marginalisation de sa tribu (Idawali) depuis que le président Aziz est au pouvoir».

Sauvé in extrémis par des policiers, il a été évacué à l’hôpital où il est soumis à des soins intenses. Ses membres superieurs portent des brulûrés graves, mais sa vie est hors danger, selon une source hospitaliére.

via ::(ANI) Agence Nouakchott d’information::.

Così descrive la situazione Rocco Santoro sul suo blog “dazebaonews“:

In Mauritania, al contrario che in Algeria ed Egitto, il crescente malcontento popolare (sabato la polizia aveva disperso una manifestazione contro l’aumento indiscriminato dei prezzi di zucchero, olio di semi e riso, alimenti di base della scadente alimentazione di almeno il 25% della popolazione) ha una forma protopolitica ed assume più i connotati della violenza urbana indiscriminata. Proprio per questo una eventuale diffusione del fenomeno potrebbe rapidamente prendere la forma del saccheggio e della razzia violenta sopratutto nei confronti dei mauri bianchi ricchi e degli stranieri. Per questo il governo ha preso un provvedimento d’urgenza: 600 boutiques sono state rifornite di 3600 ton di zucchero, 7200 ton di riso, 1800 ton d’olio di semi e 7200 ton di farina al mese per 6 mesi a condizione di prezzo fisso di vendita ribassato rispetto al prezzo di mercato. L’augurio per il presidente mauritano é di calmare la parte più esagitata della popolazione. Ci riuscirà? (fonte)

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondimauritania,proteste,rivolta,suicidio
Nel caso mauritano l'uomo che ha tentato il suicidio non è un giovane disoccupato, né un disoccupato, sembra. La 'forma di protesta' si slega definitivamente dal suo contenuto originario (disperazione di un giovane per assenza di futuro). Diviene qui - e forse perciò il fatto è anche più  drammatico - un...