Il Washington Post ieri dava voce ai timori della comunità copta della diaspora.

In una situazione come questa i copti egiziani rischiano di essere presi di mira, bisogna proteggerli.

Niente da dire sul sentimento di protezione della comunità copta negli Stato Uniti. Ma faccio presente che tantissime voci della rivolta dichiarano, affermano, gridano che i copti egiziani sono prima di tutto egiziani, e poi copti, e che questa è una rivoluzione egiziana.

A questo proposito invito a leggere questo articolo di al-Masri al-Yom riportato da Arab Reform Initiative.

Forse i copti hanno qualcuno da temere, ma non troverai questo qualcuno fra i promotori della protesta.

E’ ovvio che la valutazione potrà cambiare in base a ciò che avverrà nei prossimi giorni in Egitto: che tipo di repressione verrà applicata, che tipo di strategie metteranno in campo Mubarak, gli Stati Uniti, l’Europa, Israele, se e come la piazza reggerà alle provocazioni e alla stanchezza etc. etc..

 

Lorenzo DeclichIn fiamme2011.01.25,copti,egitto,musulmani
Il Washington Post ieri dava voce ai timori della comunità copta della diaspora. In una situazione come questa i copti egiziani rischiano di essere presi di mira, bisogna proteggerli. Niente da dire sul sentimento di protezione della comunità copta negli Stato Uniti. Ma faccio presente che tantissime voci della rivolta dichiarano,...