Sunniti e arabi, ma iraniani.

Chi sono? Si autodefiniscono Ahwazi, e sono la minoranza arabofona dell’Iran.

Prendono il nome:

  1. dalla città di al-Ahwaz, in persiano Ahvaz, capitale dell’odierno Khuzestan;
  2. dalla regione che gli odierni indipendentisti usano chiamare col nome della loro capitale, comprendente sommariamente il Khuzestan e tutta l’area costiera iraniana sul Golfo persico (Bushehr e Hormoz, fino all’omonimo Stretto).

Capito?

Aiutiamoci con una mappa.

Come potete immaginare vedendo la mappa, le rivendicazioni indipendentiste della “Resistenza nazionale ahwazi”, dell'”Organizzazione nazionale per la liberazione di al-Ahwaz”, del “Fronte arabo per la liberazione di al-Ahwaz”, dell'”Organizzazione islamica sunnita ahwazi”, dell'”Assemblea nazionale dell’Arabistan” (Arabistan è il modo persiano per chiamare l’Al-Ahwaz) sono:

  1. assurde (e vagamente imperialiste), vista la geopolitica contemporanea (si veda qui), ma visto anche il dato demografico collettivo;
  2. represse con violenza dagli iraniani da sempre (la zona nord è quella più martoriata dalla guerra Iran-Iraq);
  3. in qualche modo “storicamente” incentivate dai “parenti arabi” che abitano di fronte.

Gli indipendentisti sono spaccati fra loro e ho rintracciato ben 2 bandiere ahwazi: una con stella cerchiata, l’altra con stella a otto punte e mezzaluna.

Comunque: forti anche delle recenti manifestazioni contro il regime di Ahmadinejad, gli Ahwazi provano a unirsi il 25 febbraio per un “venerdì della rabbia ahwazi”:

Ci sono diversi punti interrogativi sull’iniziativa, ovviamente.

Per dirne uno: molti arabi ahwazi sono sciiti, non sunniti, e dunque la chiamata a un “venerdì della rabbia ahwazi” dall’impronta decisamente pro-sunnita (vi partecipa appunto l'”Organizzazione islamica sunnita ahwazi”) non dovrebbe avere un grande appeal per loro.

Anche se in Bahrain, ad esempio, il fatto che i manifestanti siano quasi tutti sciiti non rende quella una rivolta filo-iraniana.

Viceversa: sono proprio gli arabi sciiti in Bahrain ma anche in Iraq i primi organizzatori dei “giorni della rabbia” in quei paesi.

Vedremo cosa succederà, e se succederà qualcosa.

Last but not least: la “chiamata” è stata pubblicata da due giornali del Kuwait, al-Watan e as-Siyyasa, e questa cosa avrà un suo senso (ma scopritelo da soli: as-Siyasa, comunque, era ripreso qualche mese fa da DEBKAfile nella fantasiosa ricostruzione della residenza iraniana di Osama bin Laden).

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p.s. anche questo è un fenomeno da valutare alla luce di quanto scrivo qui.

p.p.s. invoco l’intervento di Mazyar per eventualmente mazziarmi ;-)

Lorenzo DeclichIn fiamme2011.02.25,ahvaz,al-ahwaz,al-siyyasa,al-watan,iran,kuwait,rivolta
Sunniti e arabi, ma iraniani. Chi sono? Si autodefiniscono Ahwazi, e sono la minoranza arabofona dell'Iran. Prendono il nome: dalla città di al-Ahwaz, in persiano Ahvaz, capitale dell'odierno Khuzestan; dalla regione che gli odierni indipendentisti usano chiamare col nome della loro capitale, comprendente sommariamente il Khuzestan e tutta l'area costiera iraniana sul...