Prima del 1961, e cioè prima che Gamal Abdel Nasser la nazionalizzasse, l’Università islamica di al-Azhar sceglieva da sé il proprio sheykh , cioè in sostanza il suo capo.

Gli `ulama’ (dotti , sapienti in scienze islamiche) più “grandi” (kubbar) dell’Università si riunivano e eleggevano uno di loro al ruolo di (shaykh, vecchio/saggio)

Poi la cosa cambiò in due direzioni. Al-Azhar accolse in sé insegnamenti “non tradizionali” come l’economia, la medicina, l’ingegneria e l’agricoltura, espandendosi a dismisura al di fuori delle sue mura per divenire una struttura educativa parastatale.

Lo shaykh divenne un funzionario dello Stato egiziano (ne ho scritto diverse volte, vedi qui ad es.) nominato dal Presidente, con tutte le storture del caso anche in termini di autorevolezza.

Ieri l’odierno shaykh di al-Azhar,  Ahmed al-Tayeb, nominato da Mubarak l’anno scorso, ha dato una conferenza stampa nella masheykha, in cui ha dichiarato che d’ora in poi la hay’a kubbar `ulama al-Azhar è ripristinata.

E, che lo sheykh di al-Azhar potrà anche non essere egiziano, il ché prefigura una situazione in cui questi non è più un funzionario statale.

Non è un mutamento da poco. L’Università probabilmente perderà nei prossimi una fetta del proprio potere politico ma potrà tentare di riconquistare un bel po’ dell’autorevolezza persa dal 1961 a oggi sia in Egitto che nel mondo sunnita.

La qual cosa, paradossalmente, potrebbe avere anche ripercussioni politiche: in Egitto la maggiore forza di opposizione, i Fratelli Musulmani, ha per decenni costruito la propria forza sulla “debolezza” al-Azhar.

Lorenzo DeclichL'età della politicaahmed al-tayyeb,al-azhar,egitto
Prima del 1961, e cioè prima che Gamal Abdel Nasser la nazionalizzasse, l'Università islamica di al-Azhar sceglieva da sé il proprio sheykh , cioè in sostanza il suo capo. Gli `ulama' (dotti , sapienti in scienze islamiche) più 'grandi' (kubbar) dell'Università si riunivano e eleggevano uno di loro al ruolo...