La Fondazione Magna Carta, il cui presidente d’onore è Gaetano Quagliariello (piddielle, Vicepresidente del Senato, prefattore, by the way, di Iraq, la guerra continua, 2005, di Bernard Lewis), è stata fondata nel 2003 ed aspirerebbe ad essere una specie di think tank italiano della destra conservatrice liberale.

Purtroppo parte molto male, proprio in impostazione:

L’11 Settembre rappresenta una presa di coscienza decisiva delle fratture che hanno segnato il nuovo secolo. Da qui l’esigenza della ricerca scientifica, di una riflessione culturale affrancata dalle parole d’ordine che sono state a lungo monopolio di una singola parte politica, e l’elaborazione di proposte di riforma concrete sui grandi temi del dibattito pubblico. Tutto questo senza perdere di vista la bussola del liberalismo conservatore di tradizione anglosassone.

Ora che il bluff del conflitto di civiltà è definitivamente smascherato e neanche più neocon americani ne parlano, questi qui si posizionano ancora peggio.

Che ci stiamo a fare? Su quali altre mirabili idiozie possiamo continuare a esistere?

Ci riflettono durante la loro “Lettura Annuale”, prevista per venerdì 25 marzo, ore 17:30 presso la Chiesa di Santa Marta, Roma:

La Lettura Annuale è l’evento istituzionale pù [sic!] importante della Fondazione Magna Carta. Come è tradizione ormai dal 2004, un’eminente personalità internazionale viene invitata a tenere una Lectio Magistralis su un tema all’ordine del giorno del dibattito pubblico, davanti a una platea composta da esponenti del mondo politico, economico, religioso, culturale e scientifico italiano.

E chi hanno chiamato quest’anno?

La Fondazione, ha pensato bene che quest’anno l’eminente personalità internazionale che vale la pena di ascoltare è Geert Wilders, cioé a dire uno dei peggiori cripto-nazisti del nostro continente il cui unico vero merito, se merito può chiamarsi, è stato quello di fare il pieno di voti in Olanda, sfruttando i propri notissimi attributi di islamofobo.

Di letteratura su Geert ce n’è molta, fra cui diverse biografie che dimostrano, perlomeno, quanto NON sia un’eminente personalità internazionale, bensì un ottimo venditore di se stesso.

Tratti che ha in comune – oltre alla capigliatura finta – con altri personaggi politici che si aggirano per l’Europa come spettri.

E di cosa parlerà Geert? Parlerà di “Il fallimento del multiculturalismo e le rivoluzioni nel mondo arabo”.

Come se le due cose avessero a che vedere l’una con l’altra.

Come se quel fallimento fosse dato per assodato.

Come se ci si fosse messi d’accordo su cosa davvero significhi “multiculturalismo”.

Ecco qua cosa dice la locandina, i neretti sono miei:

[…] Alla luce di quanto sta avvenendo in nord-Africa, Magna Carta ha deciso di dare la parola a Wilders per capire quali sono i rischi e le opportunità di vivere in un mondo globalizzato, dove le grandi migrazioni verso Occidente vengono vissute sempre più come una minaccia.

La vocazione antislamista e i toni irregolari del politico olandese, sempre al limite della provocazione, hanno infatti catalizzato su di lui l’attenzione di mezzo mondo e gli sono costate, a partire dal 2004, dopo aver ricevuto innumerevoli minacce dalle sigle più estreme dell’Islam radicale, una vita sotto scorta.

Nonostante ciò, il Presidente del Partito per la Libertà dell’Olanda è uno dei volti rappresentativi della nuova Europa. Proprio per questo Magna Carta – da sempre aperta al dibattito di tutte le voci della cultura politica europea per cercare, al riparo dai dogmi e dal politicamente corretto, nuovi paradigmi e risposte originali in grado di affrontare le sfide del nuovo secolo – ha voluto dare spazio a una voce fuori dal coro ma sempre più emblematica.

Neanche lo commento, penso che i lettori di questo blog sappiano bene come lo commenterei.

Per chi invece non capisce da dove deriva la mia repulsa può mettersi a commentare, lo seguirò adeguatamente.

Solo una nota: qualche tempo fa, prima che “le rivoluzioni del mondo arabo” avessero luogo, si parlava di questa ondata di islamofobia che stava per arrivare anche in Italia.

Poi tutto scese un po’ in secondo piano, visti gli eventi.

Ora ritornano alla carica, perché le lobbies fanno così: aspettano, tramano e si ripresentano quando il clima è propizio.

Vedi come fanno i nuclearisti, ad esempio. Ora si sono rifugiati nei loro lugubri antri sperando di salvare tutto il cucuzzaro con una moratoria. Ritorneranno a breve se il referendum non vincerà, quindi da oggi cercheranno in tutti i modi di silenziare tutto ciò che ci arriva dal Giappone.

Oggi, sulle ali dei mirage francesi, tornano alla carica gli islamofobi.

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Sull’islamofobia non si può non leggere qualcosa di Miguel, qui.

Io ne scrivo qui.

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La Fondazione Magna Carta, il cui presidente d'onore è Gaetano Quagliariello (piddielle, Vicepresidente del Senato, prefattore, by the way, di Iraq, la guerra continua, 2005, di Bernard Lewis), è stata fondata nel 2003 ed aspirerebbe ad essere una specie di think tank italiano della destra conservatrice liberale. Purtroppo parte molto...