Grazie ai bombardamenti NATO da qualche giorno c’è un nutrito traffico navale tra Misurata e Bengasi.

Ovviamente alcune navi trasportano cibo e medicinali nella città assediata e riportano a Bengasi i feriti.

Altre, oltre a far tutto questo, portano anche rifornimenti militari e rinforzi.

Ovviamente la NATO, applicando la 1973, le blocca e le rispedisce in dietro.

Davvero.

Insomma diteci cosa volete fare.

Qual’è la vostra strategia.

Chi stiamo aiutando.

Cosa staimo facendo.

Che senso ha aiutare i ribelli la mattina e danneggiarli la sera.

Diteci qualche cosa.

C’è qualcuno?

Mentre stavo scrivendo questo aggiornamento è uscita la notizia anche su Repubblica on line.

La ricopio a futura memoria:

Nato ferma navi ribelli con aiuti e armi.
Unità navali Nato hanno fermato oggi quattro imbarcazioni dei ribelli cariche di armi e aiuti umanitari partite da Bengasi e dirette a Misurata. È stata data loro la scelta se consegnare le armi o tornare indietro. Un’imbarcazione è stata fermata a 65 miglia da Bengasi, un’altra a 30 miglia da Misurata. La Jelyana, il cui comandante è Mustafa Ibrahim, sta tornando a Bengasi, da cui era partita ieri sera. Misurata è da giorni cannoneggiata da forze fedeli a Muammar Gheddafi che secondo fonti dei ribelli fanno anche strage di civili. Le armi ”saranno confiscate”, mentre gli aiuti umanitari a bordo potranno giungere a destinazione. Lo ha indicato il brigadiere generale Mark van Uhm, capo operazioni del comando Nato Shape.

 

Valerio PeverelliIn fiammeguerra,libia
Grazie ai bombardamenti NATO da qualche giorno c’è un nutrito traffico navale tra Misurata e Bengasi. Ovviamente alcune navi trasportano cibo e medicinali nella città assediata e riportano a Bengasi i feriti. Altre, oltre a far tutto questo, portano anche rifornimenti militari e rinforzi. Ovviamente la NATO, applicando la 1973, le blocca...