Secondo al-Masry al-Youm, che ha parlato con un ormai ex-fratello musulmano, il riformista Haytham Ali, la leadership dei Fratelli Musulmani ebbe un incontro segreto con Omar Suleiman, il vicepresidente egiziano durante i giorni della rivoluzione, capo dei servizi segreti per decenni e “uomo degli americani” secondo i cablogrammi di Wikileaks.

Al centro dell’incontro c’era l’abbandono della partecipazione dei Fratelli alla rivoluzione in cambio di una legge che permettesse ad essi di presentarsi alle elezioni come partito.

Accordi “elettorali” sarebbero stati presi con l’establishment di Mubarak anche nel 2005.

Attualmente i capi dei Fratelli Musulmani stanno per fare un partito e vietano ai loro membri di farne altri.

Se le cose stessero davvero così, e non vedo perché non dovrebbero stare così, alcuni tasselli troverebbero collocazione.

I Fratelli Musulmani sotto Mubarak non avrebbero potuto esistere senza avere un grado seppur minimo di compromissione col potere. Gli americani, insieme ai qatariti (che sono una non-cosa) tendono a emarginare la rivoluzione egiziana, immaginando una sorta di “compromesso storico” fra Fratelli Musulmani e partito di Mubarak (che, non dimentichiamolo, ha il suo grande seguito).

Le prove generali sono già state fatte durante il referendum costituzionale dove le due formazioni erano dalla stessa parte e hanno stravinto.

Unici punti critici: a “sinistra” la rivoluzione egiziana e l’ala riformista dei Fratelli, a “destra” i salafiti e gli altri gruppi islamisti radicali e tendenzialmente anti-democratici.

Temo che a questi ultimi venga dato respiro, per evitare che i primi prendano il potere.

Vecchie dinamiche, ahimè.

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p.s. Riporto l’intero articolo (in inglese) perché oggi il sito di al-Masry al-Youm è in ristrutturazione:

Egypt’s largest opposition group, the Muslim Brotherhood, was involved in secret political deals with the ousted regime of former President Hosni Mubarak, a former group member alleged.

Reformist member Haytham Ali, who defected on Thursday, said members of the Guidance Bureau, the group’s supreme executive body, held a secret meeting with Vice President Omar Suleiman, during which they negotiated an end to their participation in the 25 January revolution in exchange for political gains.

The parlay involved permission for the previously banned group to establish its own political party, Ali said.

He also unveiled that Brotherhood leaders had engaged in similar negotiations with security authorities during the parliamentary elections of 2005, agreeing to turn a blind eye to vote rigging in return for a specific number of seats.

Dozens of Brotherhood youth have levelled sharp criticisms at members of the Guidance Bureau for what they described as a “failure to grasp the spirit of the revolution.”

The group’s youth want the freedom to join political parties other than the Muslim Brotherhood’s proposed Freedom and Justice Party, but Supreme Guide Mohamed Badie has said that members can not join other political groups.

 

Lorenzo DeclichL'età della politica2011.01.25,al-masry al-youm,cablegate,egitto,fratelli musulmani,hosni mubarak,omar suleiman,politica
Secondo al-Masry al-Youm, che ha parlato con un ormai ex-fratello musulmano, il riformista Haytham Ali, la leadership dei Fratelli Musulmani ebbe un incontro segreto con Omar Suleiman, il vicepresidente egiziano durante i giorni della rivoluzione, capo dei servizi segreti per decenni e 'uomo degli americani' secondo i cablogrammi di...