Questo articolo di M.J. Rosenberg, tradotto da Medarabnews, ci spiega benissimo il motivo per cui il parzialissimo passo indietro di Richard Goldstone al riguardo del suo rapporto sui crimini perpetrati contro i civili durante l’operazione Piombo Fuso nel 2006 non sposti assolutamente nulla dal punto di vista delle accuse che il rapporto contiene.

E, ricordiamolo, contiene accuse all’esercito israeliano quanto a Hamas.

Goldstone ha messo alcuni puntini sulle “i”.

Solo una lettura ideologica può arrivare a dire che Goldstone ha fatto voltafaccia o che Goldstone ha ritrattato.

L’ONU ha rifiutato di ritirare il rapporto – cosa che Netanyahu saltando subito sul carro della propaganda aveva chiesto – dicendo che è assolutamente valido.

Goldstone stesso ha ribadito che il rapporto è valido.

Vi risparmio la montagna di puteolente vomitella propagandistica seguita a questa vicenda.

La propaganda è una cosa brutta, davvero. Nel caso del conflitto israelo-palestinese, poi, fa bene solo a chi non vuole che il conflitto cessi.

 

Lorenzo DeclichScomposte invettivebenjamin netanyahu,hamas,idf,israele,palestina,rapporto goldstone,richard goldstone,striscia di gaza
Questo articolo di M.J. Rosenberg, tradotto da Medarabnews, ci spiega benissimo il motivo per cui il parzialissimo passo indietro di Richard Goldstone al riguardo del suo rapporto sui crimini perpetrati contro i civili durante l'operazione Piombo Fuso nel 2006 non sposti assolutamente nulla dal punto di vista delle accuse...