Dal giorno della rivoluzione del 25 gennaio non c’è pace per Zahi Hawass.

A febbraio diversi ricercatori chiesero le sue dimissioni.

Poi si dimise perché, diceva, non aveva i mezzi per frenare lo scempio in atto sulle antichità egiziane.

Una volta dimesso lo accusarono di aver coperto il furto di antichità egiziane.

Poi venne rimesso al suo posto e oggi gli tocca dimettersi per forza perché una corte lo ha giudicato colpevole di non aver ottemperato agli obblighi di legge che gli erano stati imposti a proposito di una disputa su alcune proprietà terriere.

Gli hanno dato 1 anno di lavori forzati e 1000 ghinee di multa.

 

Lorenzo DeclichL'età della politicaegitto,zahi hawass
Dal giorno della rivoluzione del 25 gennaio non c'è pace per Zahi Hawass. A febbraio diversi ricercatori chiesero le sue dimissioni. Poi si dimise perché, diceva, non aveva i mezzi per frenare lo scempio in atto sulle antichità egiziane. Una volta dimesso lo accusarono di aver coperto il furto di antichità egiziane. Poi...