Mi è capitato di leggere l’Espresso e mi è capitato di leggere un’intervista di Gigi Riva a Tareq ben Ammar, quella che si definisce una “discussione a tutto campo” su Luca Cordero di Montezemolo, Diego della Valle, Cesare Geronzi gli impicci di Generali e Mediobanca, il Corriere della Sera etc.

Non commento,  invito tutti a leggere e mi limito ad osservare che Tareq Ben Ammar fa traffici.

E’ l’uomo di Berlusca e del Governo italiano in Tunisia.

E’ l’uomo di Mediaset in Tunisia.

E’ l’uomo della televisione Mediaset-style in Tunisia.

Ed è anche l’uomo di Mediobanca in Tunisia.

Ma Gigi questo non lo ritiene degno di nota.

Scrive, in un articolo di spalla all’intervista (che però non ritrovo su internet), che Tareq durante la rivoluzione tunisina si è messo dalla parte degli insorti, più o meno.

Che Tareq ha permesso alla televisione tunisina di Berlusca, Nesma TV, di “parlare della rivolta”, dando quindi, quasi, la spallata finale al regime di Ben Ali.

Che Ben Ali gli telefonò e gli disse: “mi hai tradito”.

Scrive che Tareq ben Ammar vuole fare un film su Mohamed Bouazizi, il ragazzo che dandosi fuoco accese la rivolta di Sidi Bouzid, il 17 dicembre scorso.

Trovo tutto questo molto, molto brutto.

Tareq ben Ammar e la sua televisione non sono amati da chi ha fatto la rivoluzione tunisina, sia chiaro.

Tutto quello che fa Tareq ben Ammar passa sopra la testa dei tunisini e a loro detrimento.

Cito Soumaya Ghannoushi dal Guardian che eloquentemente titola “After unscripted Arab drama, the west sneaks back on set” (8.4.2011):

Ma l’Occidente non sta solo dispiegando la propria potenza militare nel tentativo di controllare il processo di cambiamento. Sta dirigendo a tal fine anche il suo braccio economico, attraverso la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. David Cameron, Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy non sono gli unici impegnati a rivendersi come riformatori. Recentemente il presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, si è rivolto a un gruppo di attivisti arabi lodando il cambiamento nella regione come “un momento straordinario che sta generando il proprio stesso slancio”. A sentirlo parlare dei problemi delle “persone in Nord Africa e in Medio Oriente”, egli avrebbe potuto essere scambiato per un innocente analista indipendente, che non aveva nulla a che vedere con la crisi economica contro cui queste regioni stanno lottando.

Ciò fa parte di una campagna per nascondere un dato fondamentale su ciò che sta accadendo: le persone non si stanno solo ribellando contro un autoritarismo politico sostenuto a livello internazionale, bensì contro il modello economico imposto dall’FMI, dalla Banca Mondiale e, nel caso della Tunisia e dell’Egitto, dai programmi di riforma strutturale dell’Unione Europea. Milioni di persone sono state lasciate a se stesse mentre le imprese di proprietà statale sono state vendute a investitori stranieri e a una cabala di partner locali, favorendo il proliferare della corruzione (fonte)

Vedi anche:

 

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondicesare geronzi,diego della valle,gigi riva,l'espresso,Luca Cordero di Montezemolo,mohamed bouazizi,silvio berlusconi,tareq ben ammar,tunisia
Mi è capitato di leggere l'Espresso e mi è capitato di leggere un'intervista di Gigi Riva a Tareq ben Ammar, quella che si definisce una 'discussione a tutto campo' su Luca Cordero di Montezemolo, Diego della Valle, Cesare Geronzi gli impicci di Generali e Mediobanca, il Corriere della Sera...