Sayf al-Arab è stato assassinato?
Così dicono le agenzie (h 1 di domenica primo maggio), magari è una falsa notizia. Magari messa in giro ad arte.
Era un criminale di guerra? Probabilmente si, quantomeno era corresponsabile dei crimini del regime.
Ma meritava un regolare processo, non una bomba “inteligente”, probabilmente diretta a suo padre.
La bomba assieme a lui ha ucciso una parte, ancora non specificata, della famiglia Gheddafi.
Quando si discute, al bar, di dittature e guerre spesso salta su qualcuno che pensa come ucccidere il dittatore, o il “cattivone” di turno, risolva ogni problema.
La politica internazionale, da un ventennio, è fatta da gente che si troverebbe a suo agio in quei bar.
In realtà non funziona così.
Se Hitler fosse stato assassinato da qualche “bastardo senza gloria” la guerra non sarebbe finita, il nazismo non sarebbe finito.
Sarebbe cambiato il capo, ma con un governo Himler la Germania non sarebbe stata meno nazista, né meno pericolosa.
E se avessimo qualche dubbio due decenni di assasini mirati in Palestina e Cecenia dovrebbero aver fatto capire a tutti che questi atti non risolvono le situazioni complesse, ma le complicano ancora di più.
Una volta era normale buonsenso: “i Re non uccidono i Re”, la guerra deve avere delle limitazioni.
Altrimenti chi firma la resa? Con chi si può trattare?
Certo può sembrare cinico e classista dire che a morire in guerra sono sempre i “poveracci”, e che “i Re” non devono soffrire, ma è funzionale a trovare un’uscita, prima le guerre finiscono, meglio è per tutti, sopratutto per i “poveracci”.
La guerra totale è veramente troppo simile al terrorismo, non c’è senso del limite.
Questo sangue avrà un duro effetto sul morale dei gheddafiani, ma chiamerà anche vendetta.
Nessuno si avvantaggerà di questa morte.
Non so se Valerio abbia sbagliato o meno, comunque la persona uccisa è Sayf al-Arab, un altro figlio di Moammar, meno criminale di Sayf.
Rimane valida, ovviamente, la riflessione.
Non voglio infierire, dato che in Italia Valerio è una fonte ineguagliabile,
ma la Libia ha annunciato la morte di Saif al-Arab, ultimogenito di Gheddafi e ultima ruota del carro gheddafiano, non di Saif al-Islam, secondogenito. Inoltre è molto probabile che nessuno dei due sia morto.
Non credo che la strategia NATO sia quella dettata da Vittorio Feltri: l’omicidio mirato su Gheddafi. Anzi, credo che la strategia NATO sia esattamente opposta: persuadere gli alleati del rais a liberarsi di lui e, soprattutto, _non_ fare “martiri”.
Morale della favola: mai fidarsi di quel che dice un governo arabo, specialmente se è in guerra…
Scusate, errore mio, dopo tutto ho appreso la notizia dai tg, al mio ritorno a casa dopo la serata, ed ho aspettato la prima conferma in internet, ma all’1h, o non capivo più niente io, o non erano chiari i giornali.
Per vari motivi non sono riuscito ancora ad aggiornarmi.
@Mephisto.
Il problema secondo me è che questa, per l’occidente, è una missione di “polizia internazionale” travestita da guerra e non una guerra travestita da “polizia internazionale”.
Quindi l’obbiettivo (sbagliato) dell’occidente è far fuori Gheddafi, possibilmente anche fisicamente.
Non è il primo tentativo di accoparlo (anche tralasciando il 1986, molte volte in questo conflitto gli attacchi dei volenterosi sono sembrati rivolti alla sua persona).
Purtroppo, come testimonia il coinvolgimento di mezza Africa, questa è una guerra vera (nb oggi pare che i chiadiani aiutino i lealisti gheddafiani nei combattimenti presso Cufra contro i ribelli).
Inoltre il concetto di “polizia internazionale” non mi sembra valido di per se.
La guerra è comunque guerra, ha una sua logica (perversa) che non si può nascondere sotto il tappeto, trasformandola in quello che non è.
Infine sembrerebbe che Saif al Arab sia morto davvero, assieme alla moglie e ai figlioletti, e questo è un orrore che bisognerebbe sottolineare, visto che i figgli di Saif, comunque la si voglia considerare, erano dei civili.
“Le colpe dei padri non ricadano sui figli”.
Nessuna fonte affidabile, nemmeno il vescovo Martinelli, ha potuto confermare in modo certo l’identità di nessuno dei cadaveri, perché nessuno di essi è stato mostrato.
Il comandante dell’operazione Nato, Charles Bouchard, ha negato che le persone siano bersagli dei raid; e i precedenti degli anni 80 non contano, perché erano rappresaglie contro il rais in un contesto di terrorismo reciproco. Casomai, vale di più come precedente il fatto che il 7 aprile Gheddafi ha già attribuito falsamente alla Nato il bombardamento dei pozzi di Sarir (Cirenaica),
L’unica istituzione importante che afferma che il bersaglio del raid Nato era lo stesso Gheddafi è il ministero degli esteri russo, che dal crollo del regime libico ha molto da perdere.
Ok, non abbiamo prove certe al 100%. (per quanto i corpi mostrati siano 5, di cui 3 di bambini molto piccoli). Infatti cominciavo questo post dicendo “magari è una falsa notizia. Magari messa in giro ad arte”
Le immagini riprese dai media internazionali della casa raccontano di una villetta, mediamente lussuosa, colpita con bombe a basso potenziale in maniera estremamente precisa (e incongruamente da una grossa bomba inesplosa).
Ipotesti uno: è tutto vero, in quella casa c’era Gheddafi, la NATO ha colpito prima con bombe a basso potenziale mirate nelle ali dell’edificio in cui stimava la sua presenza, e poi con un grosso ordigno (poco identificabile) per l’overkill. Quest’ultimo non è esploso.
Ipotesi due: quella casa non è mai stata bombardata, i crateri delle bombe a basso potenziale sono comunque facilmente imitabili e ricostruibili, “effetti speciali cinematografici ad uso delle telecamere”, l’incongrua bomba inesplosa è stata portata lì da un altro sito, per dare più verosomiglianza al tutto.
Lo scopo era provar, propaganidsticamente, le tattiche omicide della NATO, mettere in sicurezza Gheddafi (dopo oggi se una bomba colpisse Gheddafi sarebbe impossibile negare l’atto deliberato), cercare lo sdegno popolare tra i lealisti e preparare l’oppinione pubblica a qualche attentato di rappresaglia verso i civili europei.
Nel frattempo Saif al Islam che fa? Va in Svizzera da un chirurgo plastico, a farsi cambiare i connotati, come nelle spy stories di serie B?
Riappare come zombie?
Mi sa che l’ipotesi uno ha più senso, ma sono il primo ad ammettere che anche la due è possibile,
Ridajje con Sayf “al-Islam”, Valerio!
Guarda che la presunta vittima è Sayf al-Arab: semisconosciuto, sparito da oltre un mese…
Devo evidentemente smetterla di scrivere a tarda notte, il lapsus mi viene inevitabile.
Comunque dimenticavo anche un’altra cosa importante, la NATO non ha smentito il bombardamento, ha solo precisato che l’obbiettivo non era un’abitazione civile ma un centro di comando e controllo militare.
Il che ovviamente avvalora l’ipotesi uno, invece di smentirla, poiché se tutto fosse una farsa la NATO si precipiterebbe a smentire.
La notizia del giorno, ovviamente, non è più questo omicidio mirato, ma un altro, anche se sbaglieremmo a considerate questa questione secondaria o conclusa.
Valerio, ti stai facendo un bello sconto:
il tuo re-lapsus era funzionale assai all’argomento “plastica facciale … spy story di serie B”.
Sayf al-Arab ha smesso di comparire in pubblico più di due mesi fa, quando si era diffusa la voce che parteggiasse, almeno a parole, per gli insorti (Temasek Review, PressTV, Guardian). E la storia dei regimi arabi è piena di figli, parenti o amici fatti eliminare dal tiranno perché sospettati di tradire. Poi canonizzati a “martiri”, of course.
Quanto alla NATO, Bouchard ha negato molto semplicemente che l’obiettivo sia quello di “uccidere persone”. Perché mai avrebbe dovuto “precipitarsi a smentire”? Per impegolarsi in una discussione come la nostra, e poi vedersi pubblicare la foto del cadavere di Sayf?
Suvvia…