Da qualche tempo vado raccogliendo notizie su lavoratori e sindacati egiziani.

Metto tutto qui.

Sono ipnotizzato dalla forza di queste persone e tifo per loro.

Traduco un post pubblicato da 3arabawy il giorno prima del 1° maggio:

Domani celebriamo il 1° maggio a piazza Tahrir. Sarà forse la prima vera celebrazione dal 1951 a oggi.

Il colpo di Stato del 1952 che portò Nasser al potere era stato inaugurato con l’esecuzione di due lavoratori comunisti dell’industria tessile di Kafr el-Dawwar: Khamis and el-Baqri. Il 1° Maggio sotto Nasser, Sadat e Mubarak erano celebrazioni santificate, nelle quali ci si apsettava che il presidente facesse qualche “regalo a sorpresa” ai lavoratori, decretando l’introduzione di qualche bonus o di un aumento in una stanza delle conferenze chiusa insieme ai tirapiedi della Federazione Egiziana dei Lavoratori finanziata dallo Stato.

Ricordo ogni 1° maggio, ero uso guardare con una noia senza fine i discorsi di Mubarak, interrotti dai sorrisi ipocriti e questuanti dei rappresentanti della Federazione. Giravo canale e guardavo con invidia i lavoratori e gli attivisti di altri paesi marciare liberamente per le strade mentre tutti i nostri tentativi di attivisti in tutti gli anni passati di tenere una qualsiasi celebrazione per strada ha sempre incontrato il punto di ferro delle forze di sicurezza. Come organizzatori dei lavoratori potevamo ritenerci fortunati se fossimo riusciti a mettere insieme una conferenza in qualche sala chiusa all’interno degli uffici di qualche partito o organizzazione non governativa.

Quest’anno è un’altra cosa.

Qualcuno spera che domani a Tahrir ci sia un milione di persone. Io non penso che la nostra mobilitazione a questo punto possa portare questi numeri. Spero almeno in “migliaia” di persone. Ma, ad essere onesto, i numeri non sono la cosa principale, qui, nonostante la loro importanza. Domani è una giornata storica, dove dei sindacalisti indipendenti, dopo anni di lotte, avranno la chance a Tahrir di dichiarare la nascita della loro nuova federazione, dove gruppi di sinistra potranno pubblicamente e liberamente esprimere il loro punto di vista sulla situazione odierna e su quale sarà il prossimo passo, dove giovani Egiziani non necessariamente connessi al movimento dei lavoratori avranno la possibilità di incontrare gli organizzatori delle campagne per il lavoro e vedere se possono dare una mano.

E mentre noi celebreremo a Tahrir il Sindacato di Stato, chissà dove, lancerà un nuovo partito,  “sponsorizzato dall’esercito” (non importa se al centro di addestramento militare o al quartier generale del Sindacato). Il Sindacato di Stato aveva inizialmente annunciato di aver cancellato le sue celebrazioni del 1° Maggio, quest’anno, in seguito all’incarcerazione del loro boss, Hussein Megawer, su cui pende un’indagine riguardante il suo ruolo nell’attacco dei teppisti del 2 febbraio a i contestatori in Piazza Tahrir. Ma poi il Sindacato di Stato ha cambiato opinione, annunciando che avrebbe celebrato, mandando un invito al maresciallo Tantawi, al nostro “rivoluzionario” Primo ministro Essam Sharaf — il cui “rivoluzionario” gabinetto ha già criminalizzato gli scioperi e sta vessando i sindacalisti indipendenti–- e a  Ahmad el-Borei, il ministro del lavoro.

Essam Sharaf accetterà quell’invito o verrà a festeggiare con noi? Chi gli ha dato il potere, gli sgherri di Megawer o i rivoluzionari di Tahrir? E perché quel sindacato non è stato ancora sciolto? Lo scioglimento di questa istituzione corrotta, al cui capo c’è ufficialmente uno sgherro, è stata una delle richieste centrali del movimento dei lavoratori per anni, non solo durante la rivoluzione. E anche dopo aver rovesciato Mubarak, quel sindacato continua a giocare il suo ruolo nel controllare e sabotare il movimento dei lavoratori con le loro agitazioni contro i sindacati indipendenti.

Dott. Shar NON onorare quegli sgherri della tua presenza, domani. Quegli agitatori dovrebbero essere in galera e quella istituzione dovrebbe essere immediatamente dissolta.

Lunga vita alla classe operaia egiziana… La rivoluzione continua… Ci vediamo domani a Tahrir…*

Segue una raccolta di immagini commoventi che ritraggono diversi generi di persone egiziane che pensano che le battaglie sul lavoro siano una cosa seria e importante.

Fra di loro ci sono dei comunisti, usciti allo scoperto di nuovo, recidivi.

Il giornale dei socialisti

Partito dei lavoratori. Tiene la bandiera Haitham Mohammadein, avvocato del lavoro e socialista rivoluzionario

Communisti così

Socialista rivoluzionario

Partito dei lavoratori

Unione egiziana dei sindacati indipendenti

Sulla sinistra egiziana leggi qui.

E ora guardatevi questo bel video sull’occupazione di una fabbrica:

E quest’altro su Mahalla, da cui tutto è iniziato:

E questo su Kamal Elfayoumi, un sindacalista di Mahalla:

C’è questa buona notizia, anche.

 

 

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* poi è andata così.

Lorenzo DeclichIn fiamme1 maggio,2011.05.01,egitto,lavoratori,politica,sindacati
Da qualche tempo vado raccogliendo notizie su lavoratori e sindacati egiziani. Metto tutto qui. Sono ipnotizzato dalla forza di queste persone e tifo per loro. Traduco un post pubblicato da 3arabawy il giorno prima del 1° maggio: Domani celebriamo il 1° maggio a piazza Tahrir. Sarà forse la prima vera celebrazione dal 1951...