Va bene, si possono anche fare accordi con le università saudite per scambio di studenti&co.

Anche perché, come scrivono nella notizia che riporto qua sotto, questi hanno i soldi e quindi zitti tutti.

Ciò che davvero non mi va giù è che la delegazione dell’Università di Pavia che è andata in Arabia era guidata dal Presidente del Centro Internazionale Cooperazione per lo Sviluppo (CICOPS).

Insomma le parole contano. E in Arabia Saudita non c’è niente “da sviluppare” in cooperazione, se non le libertà personali e la democrazia.

E di questi 2 argomenti il nuovo “protocollo” fra Università di Pavia  e sauditi proprio non si parla.

Dal prossimo anno accademico, l’Università di Pavia accoglierà 35 studenti dell’Arabia saudita: 25 intenzionati a iscriversi a Medicina e dieci a Ingegneria: questi i numeri concordati con il protocollo d’intesa che si inserisce nel progetto KASP (King Abdallah Scholarship Program).

Pavia è la prima Università italiana a stringere accordi di cooperazione con l’Arabia Saudita in ambito di formazione e ricerca: un’opportunità da non perdere, emersa in occasione della International Exhibition & Conference on Higher Education di Riyadh, alla quale l’Università di Pavia ha partecipato con una delegazione guidata dal Presidente del Centro Internazionale Cooperazione per lo Sviluppo (CICOPS) Giambattista Parigi. Accanto al prof. Parigi, hanno firmato il protocollo d’intesa il Vice Ministro della Scholarship Affairs del Saudi Ministry of Higher education (MOHE), prof. Abdullah Abdulaziz al-Mousa, alla presenza anche del Ministro per l’Educazione Superiore, prof. Khalid al-Anqari e di tutte le autorità accademiche saudite. Il protocollo dettaglia le modalità di cooperazione fra le due Istituzioni al fine della preparazione di studenti sauditi – arruolati nel progetto King Abdallah Scholarship Program (KASP) – interessati a iscriversi alla Facoltà di Medicina, corso di laurea Harvey in lingua inglese. Per il prossimo anno accademico la richiesta è di 25 posti per Medicina e di circa una decina per le altre Facoltà, in particolare Ingegneria corso magistrale. La portata dell’accordo va molto al di là di uno scambio di studenti, in quanto costituisce il primo protocollo ufficiale siglato fra il governo saudita e una Università italiana. Il protocollo, in base a quanto discusso a lungo col Ministro, costituisce una sorta di “pilot study” per altre Università italiane. Analoghe esperienze sono già state avviate negli scorsi anni con Giappone e Irlanda. L’accordo prevede una cooperazione sia in abito di formazione (con scambio di studenti) che di ricerca. “L’addetto scientifico saudita – ha confermato il prof. Giambattista Parigi – ha garantito che, sulla scorta del protocollo appena firmato, sosterrà presso il Ministry of Higher education saudita l’opportunità di realizzare progetti di ricerca comuni fra la KSUniversity e Pavia. Considerando che il budget disponibile per la ricerca alla KSU è nell’ordine di 2 miliardi di dollari, e che la KSU si posiziona al 200° posto nello Shangai Ranking, la prospettiva è decisamente interessante”

via Accordo Università di Pavia e Arabia Saudita « Fidest – Agenzia giornalistica/press agency.

Lorenzo DeclichIn 30 secondiarabia saudita,centro internazionale cooperazione per lo sviluppo,cooperazione allo sviluppo,italia,università di pavia
Va bene, si possono anche fare accordi con le università saudite per scambio di studenti&co. Anche perché, come scrivono nella notizia che riporto qua sotto, questi hanno i soldi e quindi zitti tutti. Ciò che davvero non mi va giù è che la delegazione dell'Università di Pavia che è andata in...