Nella guerra di Libia la questione cruciale è la fedeltà del regime a se stesso.

Ovverro quante personalità del governo e dell’esercito vorranno essere fedeli alla famiglia Gheddafi fino alla morte, e quante, invece, preferiranno abbandonarlo.

Molti media arabi (per non parlare del sito Berniq, che fa capo ai ribelli) sono alla ricerca di profezie che si auto avverino. In questi giorni affermano che questo o quel esponente del regime ha tradito, che questa ho quella unità ha defezionato, che questa o quella città è in rivolta. Non sempre le loro informazioni sono corrette e veritiere, più spesso si tratta di aspirazioni.

Quindi non posso certo basarmi su queste fonti. Però…

Però si vocifera che da venerdì scorso, e più certamente da il 10 maggio, in alcuni quartieri di Tripoli vengono uditi colpi d’arma da fuoco, si parla di agguati e di ribellioni, addirittura di edifici in mano ai rivoltosi.

Però si vocifera sulla fedeltà della brigata Emhammad Al Meghreef (o un nome simile, non è un’unità a me nota), acquartierata nei pressi della capitale. Alcuni dicono che all’internodi questa unità alcuni soldati ed ufficiali si sarebbero uniti ai rivoltosi (o starebbero per farlo?), oppure che qualcuno di loro avrebbe già consegnato armi a gruppi di ribelli (oppure questi se li sarebbero presi?)

Però si vocifera che alla base aerea di Meaitiga i militari avrebbero innalzato la bandiera verde-rosso-nera dei ribelli.

Però l’avanzata da Misurata verso Tripoli dei ribelli ha quasi del miracoloso. Potrebbe certo essere un’elaborata strategia “trappola”, ma potrebbe anche essere un segnale di defezione dei militari di alcune unità lealiste. (n.b. l’assedio di Misurata, in verità, non è ancora rotto, perché i ribelli avanzano ad ovest, se non hanno ancora messo in sicurezza i quartieri orientali e l’areoporto?)

Però si parla, dopo quasi un mese di silenzio, di defezioni ai piani alti della diplomazia e del governo lealista, addirittura all’interno della polizia, quasi che qualcuno voglia abbandonare la nave un minuto primache affondi.

Infine non bisogna dimenticare che, tanto nel Gabel Nafusa, quanto nella zona di Misurata, i ribelli stanno avanzando, e potrebbero convergere per isolare Tripoli dal Fezzan e dalla zona Sirte-Brega dove Gheddafi ha concentrato le sue truppe migliori, mentre pare che pochi mercenari si trovino nella Tripolitania settentrionale.

Forse è anche per questo che Gheddafi ha abbandonato la capitale, mossa rischiosa politicamente.

Forse è anche per questo che il governo di transizione si chiede se non sia il caso di mandare al fronte le reclute mezzo addestrate per tentare il colpaccio.

Comunque sia la caduta di Tripoli non è più un’eventualità remota, anche se sarei molto cauto a valutare queste informazioni, e considerei seriamente tutte le possibili alternative.

Solo un’insurrezione nella capitale può cambiare rapidamente, e incontrovertibilmente le cose.
Anche se, probabilmente, Gheddafi continuerà a combattere nel sud, sperando nella prosecuzione dell’aiuto chadiano.

Valerio PeverelliIn 30 secondi
Nella guerra di Libia la questione cruciale è la fedeltà del regime a se stesso. Ovverro quante personalità del governo e dell'esercito vorranno essere fedeli alla famiglia Gheddafi fino alla morte, e quante, invece, preferiranno abbandonarlo. Molti media arabi (per non parlare del sito Berniq, che fa capo ai ribelli) sono...