Tutta l’energia del mondo (noi e gli arabi 30 anni fa, 2)
Desertec nasce nel gennaio 2009.
E’ un consorzio il cui obiettivo è fare del Sahara la più importante fonte di energia del pianeta.
La cosa si può fare perché la tecnologia c’è, perché è facile istallarla e perché:
- in 6 ore i deserti ricevono più energia dal sole di quella che l’umanità riesce a produrre in un anno (questo è uno dei claim del consorzio);
- “Le fonti rinnovabili possono tenere le luci accese 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Come? Utilizzando reti intelligenti di distribuzione dell’energia a livello locale e regionale.” (fonte)
Fatevi un giro qui, c’è molta documentazione.
Non che la cosa non sia piena di impicci, trame, lazzi e mazzi.
In primo luogo non è chiaro quanta energia si tengono i paesi produttori, la qual cosa ci fa capire quanto il progetto sia “coloniale”.
Gli interessi in ballo sono tantissimi, così come i controinteressi.
Tanto è vero che capire chi ci sta in mezzo è abbastanza difficile (avete i link, provateci voi).
Capite le implicazioni?
Il Nordafrica che dà l’energia all’Europa: basta migliorare, talvolta re-impiantare la rete di distribuzione.
E si può fare, altro che nucleare.
Tutta l’energia — non un po’ — e anche rinnovabile, pulita.
Un Mediterraneo pulito in una geopolitica stravolta.
Gente che va e viene, in libertà.
Ok, è sabato, e quindi non mi metto a fare i pur necessari ragionamenti.
Segnalo solo che nel 1980 Aldo Napoletano scriveva “Ipotesi di cooperazione per l’utilizzazione dell’energia solare nel Sahara algerino” (in La presenza culturale nei paesi arabi: storia e prospettive. Napoli, 28-30 maggio 1980, Istituto per l’Oriente, Roma, 1982, pp. 258-262).
1980.
Ci fossimo mossi allora oggi Desertec, con i suoi impicci, non ci sarebbe proprio.
E noi saremmo in un botte di ferro, con energia, acqua.
Non avremmo neanche quasi bisogno dei turisti: che ci venite a fare qui? Via, circolare!
Mentre oggi ci troviamo sì a partecipare a Desertec (Bancaintesa, Angelantoni ad es.), ma certo non come capofila.
Ricerca, sviluppo: ci hanno sfilato il futuro da sotto i piedi.
Ma forse ancora un po’ di tempo per recuperare ce l’abbiamo.
https://in30secondi.altervista.org/2011/05/14/tutta-lenergia-del-mondo-noi-e-gli-arabi-30-anni-fa-2/In 30 secondiarabi,desertec,energia solare,energie alternative,mediterraneo,relazioni internazionali
@Lorenzo
Il punto 1 è un claim per gonzi analfabeti scientifici che spalancano la mascella non capendo la differenza tra energia da irraggiamento termico e rendimento dello stato dell’arte del fotovoltaico su quell’energia. Siamo al livello di argomentazioni misere del tipo “sfruttiamo solo il 5% del cervello”.
Il punto 2 è imbarazzante, incommentabile. Ma non occorre nemmeno spiegare il perché: basta leggere chi sia l’autorevole fonte di cotanta sciocchezza. Indovina un po’?
be’, spiegaci
voglio dire: sei d’accordo sul senso del post? che pensi del fatto che si debba ripensare all’Italia nel Mediterraneo?