Oggi il governo di Tripoli ha pubblicato i dati delle vittime civili causate dai bombardamenti dei volenterosi.
Bombardamenti che durano da 74 giorni.
Era dal 25 marzo che non veniva diffuso un bollettino completo. Oltre tutto quello del 25 marzo sembrava propagandisticamente gonfiato, perché attribuiva alla NATO (all’epoca concentrata nella distruzione dei sistemi contro aerei e a corto di apparecchi) ben 114 morti e 445 feriti, che sono tanti.

A titolo di paragone la Serbia denuncia 2.500 morti civili, di cui 89 bambini durante i bombardamenti del 1999.
Ma Human Rights Watch, in un’indagine molto rigorosa, riduce questa cifra a 500 circa, (cifra che per altro è più conforme al dato per i bambini), di cui circa la metà in Kosovo e l’altra nel resto della federazione.
Questa agenzia ha contato 90 casi di errori o “danni collaterali” tra il 24 marzo e il 10 giugno (78 giorni), con un picco nella seconda metà di maggio, attribuibile forse ad una tattica deliberata.
Altre agenzie, inclusa la sezione yugoslava dell’UNICEF stimano le vittime in circa 1200, la maggior parte delle quali serbo-kossovare e albanesi-kosovare.

Nella cifra dei civili uccisi nel 1999 probabilmente i Serbi hanno incluso anche i miliziani.
Di converso i nazionalisti serbi hanno portato stime di 5000, 6000 o addirittura 11000 vittime, che però non sono credibili.
Aggiungiamo che i bombardamenti del 1999 riguardarono anche obbiettivi chiaramente civili (TV, ospedali, ponti, stazioni ferroviarie, treni, fabbriche), e si concentrarono in aree densamente abitate.

Ora possiamo ragionare un po’ sulle cifre fornite oggi da Gheddafi, tenendo conto di questo precedente storico, con tutte le sue enormi differenze con la situazione Libica.
(la Libia è spopolata e desertica, ha una popolazione che è la metà della Yugolsavia, dispersa in un territorio enorme, gli arei impeganti in Serbia erano più di 1000, quelli in Libia sono circa un quarto di tale cifra, il numero delle sortite è inferiore, molte più missioni sono di appoggio tattico o riguardano aree spopolate ecc. ecc.)

Va tenuto sopratutto conto che queste sono cifre fornite dall’apparato di propaganda di una dittatura, un po’ in base a quello che fa comodo, un po’ cercando di essere comunque credibili.

Facendo un paragone un po’ ardito la Germania nazista fino al 1944 minimizzò il numero delle vittime civili subito nei bombardamenti (i morti di Amburgo del 1943 passarono da 42.600 circa a “alcune centinaia, forse mille”), per poi, in base ad un calcolo propagandistico, ribaltare e moltiplicare il numero dei decessi (le 30-36.000 vittime di Dresda divennero “più di 300.000”).

Infine contare i morti è sempre stato difficile, proprio a livello tecnico, non sempre è possibile fare un lavoro accurato mentre cadono le bombe…

Nel bollettino governativo i bombardamenti NATO-volenterosi avrebbero causato 718 morti e 4.067 i feriti, (nel periodo 19 marzo-26 maggio pari a 69 giorni).

La cifra sembra un po’ alta, sopratutto in paragone delle perdite subite dalla Serbia, ed è impossibile fare una verifica internazionale, almeno fino a quando la guerra non sarà finita e all’oppinione pubblica non interesserà sapere quanto sangue è costata la vittoria.

Però la lascio senza altro commento, a parte il fatto che, indiscutibilmente, in Libia le nostre bombe uccidono ed hanno ucciso, sicuramente, qualche centinaia di persone innocenti.
Fossero anche la metà di questa cifra sarebbe comunque tanto.

Aggiungo solamente che la missione è stata prolungata di 90 gironi, ovvero fino a Settembre, segno che non si vede ancora la fine dei combattimenti ed ero stato un po’ troppo ottimista.
Questa guerra finirà per essere molto lunga, non è bene per nessuno.

Salam aleikum o As-Salamu `alaykum, i numerosi arabisti che seguno questo blog sanno quale tra qeuste due grafie è più corrette, ma a me interessa che la pace sia su tutti voi.

Valerio PeverelliIn 30 secondi
Oggi il governo di Tripoli ha pubblicato i dati delle vittime civili causate dai bombardamenti dei volenterosi. Bombardamenti che durano da 74 giorni. Era dal 25 marzo che non veniva diffuso un bollettino completo. Oltre tutto quello del 25 marzo sembrava propagandisticamente gonfiato, perché attribuiva alla NATO (all'epoca concentrata nella distruzione...