I sondaggi non sono un sistema affidabile per comprendere l’oppinione pubblica, ma non ne conosco di migliori.
I sondaggi ci dicono che solo l’8,6% degli italiani è favorevole alla guerra di Libia, una guerra che in parlamento ha ottenuto (ufficialmente) un consenso praticamente unanime.
(sondaggio Demos Coop della settimana scorsa)

Il 27,5% degli italiani crede ancora nella possibilità che si possa arrivare ad una soluzione negoziale, sono degli illusi o dei sognatori?
Io sono convinto sia impossibile arrivare ad un accordo di pace tra le parti, ma mi consola sapere che, come popolo, preferiamo la diplomazia all’aviazione, in un rapporto superiore al 3:1.

Un sondaggio come quello della Demos Coop è difficile da leggere, anche perché le domande poste dall’intervistatore non mi sono sembrate strutturate in modom da rappresentare le oppinioni di tutti.
Però emerge uno strutturale rifiuto della violenza e una sostanziale condivisione della costituzione: articolo 11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;”

Il dato politico è notevole: siamo un popolo pacifista, contrario all’invio di soldati o missili guidati all’estero. In maniera sedimentata nel tempo, tanto a destra quanto a sinistra, con un pacifismo cattolico, un pacifismo laico, persino un pacifismo leghista-isolazionista.

Chi ci governa pensa invece che il miglior modo per contare a livello internazionale in una crisi sia inviare un po’ di soldati, aerei e navi.
Accodandoci agli “altri”, qualunque cosa abbiano in mente di fare.

Siccome la democrazia in Italia è poco conosciuta non ci si rende conto di quanto sia stupido partecipare alle guerre altrui, se non altro per non far bollire una maggioranza e diventare impopolari.
Insomma i partiti italiani sono convinti di non dover mai ascoltare lo spirito del paese, ma che la loro funzione sia quella di decidere, in uno stanzino, cosa sia giusto o sbagliato e che i loro elettori si debbano adeguare. Questo funzionava nel 1950, oggi non più.

Tre tutte le analisi sul tracollo berlusconiano degli ultmi giorni nessuno si è ricordato che siamo stati trascinati in una guerra non voluta, contro uno dei migliori alleati internazionali di Berlusconi.
Insomma gli errori in politica estera del governo contano oppure no nel averlo reso meno popolare?
La politica estera è una questione che interessa quattro blogger e i loro lettori nerd, oppure interessa anche al paese?

Valerio PeverelliIn 30 secondiguerra,libia
I sondaggi non sono un sistema affidabile per comprendere l'oppinione pubblica, ma non ne conosco di migliori. I sondaggi ci dicono che solo l'8,6% degli italiani è favorevole alla guerra di Libia, una guerra che in parlamento ha ottenuto (ufficialmente) un consenso praticamente unanime. (sondaggio Demos Coop della settimana scorsa) Il 27,5%...