Intervistano Ida Magli sul suo ultimo libro: “La dittatura europea”.

Il ragionamento a un certo punto crolla, frana, muore nell’idea che:

Nella mondializzazione naturalmente il Cristianesimo diventerà una religione “minore” in quanto, perduta la forza di ribellione di Gesù allo spirito precettistico e normativo dell’ebraismo, assumerà i connotati di una sua semplice “variante”, presto assorbita dall’islamismo.

Non sa, Ida, che gli attuali andamenti demografici danno in crescita sia il cristianesimo che l’islam.

Sì, è vero, in termini assoluti l’islam cresce di più ma in percentuali microscopiche.

Per vedere un “assorbimento” dovremo aspettare diversi secoli (cercate in questi post e troverete tutti i dati).

Piuttosto dobbiamo registrare che cristianesimo e islam si stanno “mangiando” tutte le altre religioni.

Ma sentite che razzista la nostra cara Ida:

Non crede che sia necessario smettere di parlare di Europa e più verosimilmente, dal punto di vista storico e geopolitico, parlare di Eurasia?
No, non lo credo. La civiltà europea è connotata dallo spirito delle nazioni d’Occidente. Il dilemma dell’influsso asiatico è stato, e lo è ancora, lo slavismo e il mongolismo della Russia. Ma della Russia sembra che nessuno voglia ricordarsi neanche a proposito dell’unificazione europea.

Lo slavismo e il mongolismo della Russia?

Non crede che l’esclusione della cultura islamica da parte europea sia non solo una forzatura ma anche un arbitrio, visti molti secoli di storia comune?
Come ho già detto, non lo credo. Ogni civiltà ha un suo focus, un suo centro. La civiltà europea è nata e si fonda sul diritto romano, sul primato della persona, sulla filosofia greca, sulla lingua latina, sul primato della rappresentazione artistica: tutte cose agli antipodi della cultura islamica in cui il Corano è l’unico codice e che infatti ha potuto soltanto essere combattuta, ma non integrarsi.

Informo Ida Magli che la civiltà islamica si fonda anche sul diritto romano (si veda il Kanun/Qanun ottomano), che il concetto del “primato della persona” non è esclusivo dell’Europa, che la civiltà islamica è intrisa di filosofia greca. Sulla lingua latina possiamo essere d’accordo ma sul primato della rappresentazione artistica meno, molto meno.

Non mi metterò a fare elenchi di ineguagliate rappresentazioni artistiche musulmane, anche perché non basterebbe lo spazio che Altervista mi dà per questo blog, ma pensare che “il primato della rappresentazione artistica” sia “agli antipodi della cultura islamica” è davvero una pesantissima, orribile menzogna.

Riguardo poi al Corano come “unico codice” invoco il commentario dei miei lettori, specialmente di Mizam.

Sull’integrazione consiglio a Ida Magli di farsi un giro in Sicilia, in Andalusia, in India, in Africa Orientale e qui mi fermo.

Se poi non capisce cosa intendo la invito a storicizzare, a vedere l’islam nel suo sviluppo storico.

Forse solo allora capirà.

Bene, ho finito, non sparo sull’ambulanza: i vecchi hanno già di per sé problemi di salute e io a Ida voglio bene.

Segnalo soltanto il suo ultimo delirante riferimento all’islam, dal quale si capisce quanto subisca la sindrome dell’accerchiamento, tipica di questi apocalittici anziani:

Lei è molto dura nei confronti dell’Islam: non crede però che esso una delle pochissime alternative culturali e sociali all’imperialismo americano?
L’Islam non è un’alternativa. L’imperialismo americano lo dovremmo respingere in nome della nostra civiltà, non in nome di quella islamica. Ma nessuno dei nostri governanti lo vuole fare perché – lo so che è difficile e troppo duro crederlo – la meta prefissata è la morte della cultura e dei popoli d’Europa. A questo serve l’immigrazione islamica.

Lorenzo DeclichNumeri e favoleScomposte invettiveeuropa,ida magli,islam
Intervistano Ida Magli sul suo ultimo libro: 'La dittatura europea'. Il ragionamento a un certo punto crolla, frana, muore nell'idea che: Nella mondializzazione naturalmente il Cristianesimo diventerà una religione “minore” in quanto, perduta la forza di ribellione di Gesù allo spirito precettistico e normativo dell’ebraismo, assumerà i connotati...