In “Arrigoni e la cellula impazzita” argomentavo che i presunti sequestratori e uccisori di Vittorio Arrigoni non erano una “cellula impazzita” della formazione alqaidista/salafita al-Tawhid wa al-Jihad.

Il giuoco era ovvio: dicendo “cellula impazzita” si sottintendeva un’affiliazione, seppure spuria.

E invece questa affiliazione non c’era, dicevo, e persone come Pierluigi Battista, che su questo impazzimento di cellule tirava la sua ennesima trombonata, stavano accreditando una storia falsa.

Secernendo melliflue tirate sulla “bestialità” del terrorismo.

Oggi arriva un’intervista allo shaykh Abu Musab, leader di al-Tawhid wa al-Jihad, ad opera di Michele Giorgio.

Lo shaykh dice:

Qualcuno vuole coinvolgerci ad ogni costo in questa vicenda ma Tawhid wal Jihad non ha pianificato o partecipato in alcun modo al sequestro dell’italiano. La nostra smentita è stata immediata, abbiamo chiarito subito che i sequestratori non facevano parte del nostro progetto di jihad (guerra santa). Quei giovani hanno usato il nostro nome perché è noto e volevano farsi conoscere.

Dice anche altre cose, che vi invito a leggere.

Leggete anche questi.

 

Lorenzo DeclichIn 30 secondial-tawhid wa al-jihad,ansa,brigate ezz el-din el-qassam,hamas,hisham al-su`aydani,israele,site intelligence group,vittorio arrigoni
In 'Arrigoni e la cellula impazzita' argomentavo che i presunti sequestratori e uccisori di Vittorio Arrigoni non erano una 'cellula impazzita' della formazione alqaidista/salafita al-Tawhid wa al-Jihad. Il giuoco era ovvio: dicendo 'cellula impazzita' si sottintendeva un'affiliazione, seppure spuria. E invece questa affiliazione non c'era, dicevo, e persone come Pierluigi Battista,...