La differenza della «halal» con la mozzarella di bufala risiede solo nel percorso lavorativo, che implica vincoli dettati dalla religione islamica, come ad esempio l’utilizzo di prodotti senza alcol per la pulizia degli impianti o l’indicazione della data di produzione oltre che quella di scadenza. Differenze formali, quindi, non sostanziali. Il risultato, assicurano i produttori, è lo stesso (fonte).

Insomma una bufala: la bufala era halal già prima di ricevere il bollino. Altro che prodotti alcolici per la pulizia degli impianti, il bollino halal sulla Sacra Mozza è solo una scusa per fare trusting.

Non mi soffermo sulle superbufale — cioè in buona sostanza bufale sulla bufala delle bufale halal — scritte in questi giorni.

Una su tutte — anche divertente — è costituita dal titolo del Corriere del Mezzogiorno: «Halal», la mozzarella di Allah che rispetta il Corano e la Sharia

L’unica cosa che c’è davvero da rilevare è che i giornali si sono finalmente accorti che ormai da tempo diversi paesi richiedono il bollino halal per l’importazione delle merci.

Osservando che è un mercato “più ampio del mercato bio”.

Una parzialissima scoperta dell’islamercato che alcuni quantificano in 2 miliardi di consumatori, altri addirittura in 2 miliardi e mezzo di consumatori, raddoppiando di botto le stime più aggressive ovvero quelle che ritengono che tutti i musulmani del pianeta debbano essere consumatori dell’islamercato (i musulmani al mondo sono 1,2 miliardi).

Ci siamo, cari, stanno arrivando.

 

Lorenzo DeclichIslamercatoNumeri e favolebufala,bufale,halal,islam,mercato,mozzarella
La differenza della «halal» con la mozzarella di bufala risiede solo nel percorso lavorativo, che implica vincoli dettati dalla religione islamica, come ad esempio l'utilizzo di prodotti senza alcol per la pulizia degli impianti o l'indicazione della data di produzione oltre che quella di scadenza....