I giornali italiani e gli assassini di Stato in Bahrain
In Bahrain condannano a morte i dissidenti.
Ora: questi dissidenti potrebbero anche essere i peggiori infami della storia — e non lo sono affatto — ma non meritano di morire, così come nessuno al mondo merita di morire per mano di uno Stato.
Non mi soffermerò su quanto silenzio vi sia riguardo a questo evento.
Non mi metterò a fare paragoni con altri casi di condanne a morte, vere o presunte, su cui sono state montate imponenti campagne stampa.
Mi concentrerò invece sul fatto che in questi giorni diverse testate scrivono (esempio) che Hezbollah si scaglia contro queste condanne.
Ora: Hezbollah è libanese, non è del Bahrain. E’ come pubblicare in Spagna una notizia secondo cui il Partito Socialista Francese si scaglia contro Berlusconi: un “quasi chissenefrega”.
Sì, forse c’è un legame fra alcuni attivisti del Bahrain e Hezbollah ma questo è assolutamente secondario in rapporto al fatto che i boia del Bahrain ammazzeranno delle persone.
Quei boia che hanno montato ad arte — complici tutti gli altri — la storia del “complotto sciita” in Bahrain.
Soprattutto: il fatto che Hezbollah si scagli contro le condanne non prova che sia coinvolto nella rivolta, bensì — forse — che desideri mettere il cappello su di essa, su invito dei boia del Bahrain.
Ricordate gli iraniani che andavano in giro per la Tunisia a trovare qualcuno che confermasse loro che la rivoluzione era “islamica”?
Insomma: le testate che riportano la notizia di Hezbollah che si scaglia contro le condanne a morte in Bahrain non solo dimostrano di usare pesi o misure diverse ma anche di essere in qualche forma solidali con i boia del Bahrain.
https://in30secondi.altervista.org/2011/06/25/i-giornali-italiani-e-gli-assassini-di-stato-in-bahrain/In fiammebahrain,pena di morte,rivolta
è un modo elegante per far capire all’opinione pubblica chi sono i buoni e i cattivi.