Lo giorno dello jihadista
Abd el-Hakim Belhaj, di cui scrivevo ieri, è stato raggiunto da un gruppo di giornalisti italiani. Ieri è comparso in televisione, su RAI1 (“tutti dicono che era di al-Qaida”, dicono, ma non si tratta di una diceria) e oggi c’è un pezzo di Bernardo Valli — che non ho letto — il cui titolo esordisce con un “Lo jihadista …”
Ora: in italiano prima di un “gi” (l’uso dellla J è dovuto al fatto che si riprende il modo di trascrivere inglese) ci vuole l’articolo “il”, non l’articolo “lo”.
Direste mai “lo giornale”? “Lo gioco”? “Lo Giro d’Italia”?
Spesso trovo scritto “lo jihad” al posto di “il jihad” (vero Renzo?).
Se nel caso di trascrizioni come “al-Quaeda” o “Quatar” (vedi qui) neghiamo (inavvertitamente) l’esistenza di un fonema che in italiano non esiste –appunto il “q”– applicando la regoletta della U dopo la Q, in questo frangente passiamo allegramente sopra alle regole della grammatica italiana, confidando nel fatto di essere un passo avanti rispetto a coloro che invece, erroneamente, usano “jihad” al femminile (la jihad).
Fate uno sforzo*, please.
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* jihad si può tradurre anche “sforzo”
https://in30secondi.altervista.org/2011/09/03/lo-giorno-dello-jihadista/In 30 secondiabd el-hakim belhaj,bernardo valli,jihad,jihadismo,libyan islamic fighting group,repubblica
transitate lo cavalcone in fila lonobarda:
http://www.youtube.com/watch?v=s5dajVc3KF8
saluti
ghuluww
:-))
Emmèra venutomménte purammé! “Omo de poca fede! Regge, lo cavalcone!”
A me era venuto in mente anche “Il ritorno dello Jedi”. La grammatica italiana, appena vede una J, suda freddo. Colpa dei latinismi, come junior e jus in bello. Come tante altre complicazioni inutili, l’abbiamo inventata noi: i latini scrivevano iunior e ius in bello, e vivevano benissimo lo stesso. Poi qualcuno pensò che bisognava distinguere la vocale dalla consonante come s’era fatto per U e V, e patatrac. Ecco che succede quando si applica la logica alle lingue!
Uimmena, siamo quasi al livello de “il Yemen vs. lo Yemen” (che in Spagna ponunciano comunque “giemen”, quindi…)
D