Silvia Layla Olivetti su “Giornale il Referendum” scrive un articolo (quasi) tutto incentrato sulla figura di Tawakkul Karman, la nuova Nobel per la pace insieme a Ellen Johnson-Sirleaf e Leymah Gbowee di cui scrivevo qui.

Ci ricorda che Tawakkul appartiene a una formazione politica conservatrice associabile ai Fratelli Musulmani.

Riporto (quasi) tutto l’articolo inserendo un link quando si parla di “speculatori politici” italiani e ricordando che “l’errore”, in buona o in cattiva fede, di questi speculatori deriva dalla voce di Wikipedia in cui si racconta di quando Tawakkul tolse il niqab, un tipo di velo integrale, e non “il velo” tout court:

Tawakkol Karman, trentaduenne madre di tre figli, è un’attivista del partito conservatore islamico Al Islah, collegato ai Fratelli Musulmani, ed è stata una figura di spicco nell’organizzazione delle proteste contro il regime yemenita di Saleh. Insomma: una grande donna. Anzi, grandissima. In poche ore la notizia della consegna del Nobel per la pace a questa pasionaria yemenita ha fatto il giro del mondo, riempiendo le cronache e accendendo dibattiti. L’Italia non è certo rimasta indifferente. Ancor meno indifferenti sono stati alcuni politici italiani, che non si sono fatti scappare l’occasione preziosa di escogitare il modo per diffamare l’Islam tramite la diffusione di notizie fasulle su Tawakkol Karman.

Infatti, alcune note pubblicate su blog propagandistici e anti islamici da molto onorevoli rappresentanti dell’Islam in Italia – autoproclamatisi tali a dispetto di un furor di popolo di segno decisamente contrario –  hanno dipinto Tawakkol Karman come una femminista da strada in lotta contro l’Islam integralista [immagino l’autrice si riferisca a questo, n.d.r.]. Lei, che milita in un partito islamico collegato ai Fratelli Musulmani. E pure conservatore. Si potrebbe anche sorridere, di questo patetico tentativo di mistificare la realtà, se non fosse che le principali agenzie di stampa italiane si sono basate su questa bufala mediatica nella stesura degli articoli dedicati al Nobel per la pace. Il risultato è che, gli italiani che fossero interessati all’argomento e navigassero in rete, verrebbero disinformati e non avrebbero la possibilità di leggere la verità su Tawakkul Karman: ovunque, infatti, si legge della sua guerra al fondamentalismo islamico portata avanti a suon di manifestazioni e campagne contro il velo. Google rigurgita articoli su articoli che narrano di come Tawakkol Karman abbia osato sfidare il regime yemenita e, perché no, magari anche Bin Laden redivivo, strappandosi il velo dalla testa e invitando le consorelle nella fede a fare altrettanto. Nella più famosa delle note pubblicate su Facebook da un paladino della menzogna travestito da musulmano, si legge addirittura che “Tawakkol Karman si è tolta il velo durante una pubblica conferenza sui diritti umani, lanciandolo tra la folla, per non rimetterlo mai più” . Sarebbe un bellissimo momento di alta letteratura melodrammatica, se non fosse che è un falso clamoroso.

Già, perché Tawakkol Karman il velo non se l’è mai tolto. Anzi, lo indossa tuttora. Chi ne volesse la prova, non dovrebbe far altro che visitare la pagina Facebook ufficiale della neo vincitrice del Nobel per la Pace per rendersi conto del fatto che il velo lo porta, eccome. Lo porta nella foto di profilo, lo porta sui video pubblicati in bacheca. E lo porta alla consegna del Nobel. Se davvero si è tolta per sempre il velo, deve averlo fatto questa notte, tra le undici e l’una. Inoltre, in tutte le interviste rilasciate in arabo (diversamente tradotte in italiano), la Karman non ha mai parlato di contrasto all’Islam, ma sempre e solo di lotta al regime. Il che è evidentemente diverso. La Karman ha sì preso parte a manifestazioni di piazza, ma si trattava di manifestazioni di protesta contro il maschilismo tradizionale yemenita e contro il governo oppressore, non contro i dogmi islamici – che, a studiarne anche solo  il minimo sindacale, si evincerebbe che il maschilismo non ha alcun diritto di cittadinanza nel Corano.

Dispiace vedere così tristi depistaggi mediatici, dispiace che anche occasioni così belle, come la consegna del Nobel per la pace, vengano strumentalizzate e sacrificate nella continua guerra contro i mulini a vento islamici dichiarata da noti personaggi del tramontando panorama politico italiano. Dispiace che ogni notizia venga usata come una pedina sullo scacchiere del gioco propagandistico di chi ha tutto l’interesse far apparire sempre e comunque l’Islam come l’uomo nero, come il nemico da contrastare a tutti i costi, come il male assoluto da temere e allontanare. Dispiace che il tornaconto politico e personale di qualcuno  prevalga sulla necessità della corretta informazione, che dovrebbe invece essere un sacrosanto diritto di ogni cittadino italiano. Non tutti hanno la possibilità di leggere le notizie in arabo o in inglese di Al Jazeera: Al Jazeera, Al Masry al Youm, Masrawy e tutti gli altri media internazionali non possono rappresentare l’unica speranza di conoscere la verità, di accedere a informazioni corrette. Anche la stampa italiana è tenuta alla sincerità, senza mistificazioni.

Tawakkol Karman è una giovane donna musulmana praticante, velata, attivista per i diritti umani, membro di un partito islamico conservatore e fondatrice dell’associazione “Giornaliste senza frontiere”. E’ anche la vincitrice del premio Nobel per la pace. Ma non è una velina yemenita che si ribella al Corano. Perciò facciamo tutti uno sforzo: rispettiamo la verità. Perché le bugie hanno le gambe corte e spesso inciampano. A volte rovinosamente.

Commentino finale: la cosa su cui dovremmo ragionare NON è il fatto che Tawakkul è la prima donna araba a prendere il Nobel per la pace bensì sul fatto che Tawakkul il primo esponente dei Fratelli Musulmani a prendere un Nobel per la pace è donna.

E ragionarci bene.

Lorenzo DeclichDoppio veloLe destre e l'islamdonne,fratelli musulmani,islah,islam,premio nobel per la pace,suad sbai,tawakkul abd el-salam ferman,yemen
Silvia Layla Olivetti su 'Giornale il Referendum' scrive un articolo (quasi) tutto incentrato sulla figura di Tawakkul Karman, la nuova Nobel per la pace insieme a Ellen Johnson-Sirleaf e Leymah Gbowee di cui scrivevo qui. Ci ricorda che Tawakkul appartiene a una formazione politica conservatrice associabile ai Fratelli Musulmani. Riporto (quasi) tutto...