Shalit, Damasco, Iran, Hezbollah, Stati Uniti, Arabia Saudita
Per gli spioni israeliani di DEBKAfile l’accordo per la liberazione di Gilad Shalit ha comportato un accordo fra Hamas e Stati Uniti per la dismissione delle basi di Hamas a Damasco.
L’accordo sarebbe stato raggiunto durante la visita del Segretario alla difesa statunitense Leon Panetta in Egitto e Israele il 3 e 4 settembre scorsi.
Insomma: ti libero 1.000 detenuti, fra cui diversi personaggi molto aggressivi, se tu smetti di avere a che fare con Siria, Iran e Hezbollah.
Sarà vero?
Se fosse vero dovremmo dare per quasi-morto il regime di Bashshar al-Asad.
E le implicazioni non sarebbero solo queste.
Per dirne una: sempre seguendo DEBKAfile oggi gli americani diramano un’allerta contro possibili attacchi terroristici iraniani a obiettivi americani in seguito alla scoperta e pubblicazione da parte americana di un piano iraniano per uccidere l’ambasciatore saudita negli Stati Uniti, Adel al-Jubayr (qui i dettagli del piano).
Tali attacchi potrebbero “mettere a repentaglio” i risultati ottenuti nel contesto della liberazione di Shalit.
https://in30secondi.altervista.org/2011/10/12/shalit-damasco-iran-hezbollah/In 30 secondibashshar al-asad,gilad shalit,hamas,hezbollah,iran,siria
Se io fossi il leader militare di Hamas darei il benservito alla Siria con grazia e cortesia, incasserei la soddisfazione USA, otterei il mio scambio con Israele (riaffermando così la mia visione strategica versus quella dell’OLP), e poi vedrei se Hassad regge. Perchè se regge tornerei a Damasco, magari non troppo alla svelta.
Inoltre spiegherei la cosa, in confidenza, a un mio referente politico di medio livello iraniano. In modo che passi qualche mese prima che Israele e gli USA realizzino la doppiezza.
Per fortuna non sono il responsabile militare di niente.
Ne sai una più di Meshaal :-)))
solo non capisco perché se Hamas tronca con la Siria il regime di al-Asad sarebbe morto: non credo che per quest’ultimo l’appoggio di Hamas sia fondamentale. Semmail il contrario (come dice Valerio), visto che al-Asad è in bilico, meglio prenderne le distanze.
D
E’ morto perché a quel punto Israele non avrebbe più paura di ritorsioni di Hamas con la caduta della Siria. Almeno: l’ho pensata così.
L’agitazione iraniana in questi giorni è palese. http://www.ilmondodiannibale.it/iran-turchia-lo-scontro/