Potrei smetterla di indignarmi per i comportamenti criminali della nostra diplomazia e del nostro governo.

Sicuramente non smetterò di denunciarli, e l’atteggiamento di Frattini e Maroni riguardo al caso dei profughi eritrei in Libia è  da denunciare con forza.

La notizia la trovate qui.

Ora, leggete le reazioni:

Frattini è stato molto duro con i cittadini eritrei e la loro versione dei fatti: ”Certo – ha detto – è’ molto curioso che persone che si dicono torturate e imprigionate avessero telefoni satellitari con cui parlare a mezzo mondo”. E poi, ha aggiunto, “è molto facile dire a me piacerebbe Cipro, volevamo andare a Cipro e ci hanno fermato” ma “chi lo dimostra?” (fonte).

Frattini, dunque, si improvvisa guardia, si fa domande su quei cattivoni di eritrei, cioè 200 persone torturate in una prigione di merda.

Frattini improvvisa un processo agli eritrei rinchiusi a Braq ma non dice un emerito niente sugli aguzzini che tengono queste persone nel lager.

E intanto permette il quasi smantellamento del suo ministero.

Maroni, invece, accusa delle bravissime persone che hanno fatto solo il loro dovere:

“Se si chiede all’Italia di svolgere una missione umanitaria in Libia per questi eritrei – ha osservato Maroni – il ministro degli Esteri Frattini valuterà, ma noto che da parte dell’Europa e delle Nazioni Unite non ci sia stato alcun interessamento e questo è singolare ed incredibile: penso che le istituzioni europee debbano interessarsi e non solo chiedere a noi di farlo”.

Maroni, quindi, fa finta che il suo amico Muammar Gheddafi non abbia chiuso l’ufficio dell’ONU preposto per questi casi.

Perché a Maroni, interessa solo nascondere sotto al tappeto la polvere (se possiamo chiamare “polvere” i rifugiati politici).

Il nostro meschino e ipocrita Ministro degli interni, che qualche giorno fa diceva che per quanto riguarda l’immigrazione clandestina sul fronte sud era tutto risolto e che bisognava ora dedicarsi a blindare Malpensa, dovrebbe sapere che la lettera “preoccupata” del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg è stata recapitata a lui e a Frattini perché è stata l’Italia a respingere quelle persone.

E poiché l’Italia ha un accordo con la Libia con cui, sulla base della salvaguardia dei diritti dell’uomo (art. 6),  si configura una vera e propria cooperazione nel campo dell’immigrazione clandestina (art. 19), è naturale che il Consiglio d’Europa chieda al nostro paese, che fa parte del Consiglio d’Europa, di far valere  i principi di cui il Consiglio d’Europa è depositario in un paese con cui l’Italia coopera.

Il Consiglio d’Europa (e non “l’Europa” genericamente intesa, o peggio l’Unione Europea, che non c’entra niente), in sostanza, dice: voi state spendendo una barca di soldi per fermare l’immigrazione clandestina in Libia e non sulle vostre frontiere (Lampedusa, per esempio). Ricacciate dei rifugiati politici in Libia ma non vigilate sulla salvaguardia dei diritti che quei rifugiati hanno. Insomma, datevi una regolata.

Ma Maroni:

rifiuta l’argomento che l’Italia debba trattare con la Libia perché ha un accordo bilaterale con Tripoli. “Noi – ha ricordato – abbiamo accordi bilaterali con 30 paesi nel mondo e non è che se firmiamo un accordo dobbiamo intervenire noi nel caso succeda qualcosa in uno di questi paesi” (fonte).

Capito?

Io non ci posso credere: ho due Ministri che di mestiere fanno le guardie di Gheddafi.

E quindi temo proprio che la soluzione della vicenda, tanto sbandierata dai loro sgherri, non sia tale.

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Potrei smetterla di indignarmi per i comportamenti criminali della nostra diplomazia e del nostro governo. Sicuramente non smetterò di denunciarli, e l'atteggiamento di Frattini e Maroni riguardo al caso dei profughi eritrei in Libia è  da denunciare con forza. La notizia la trovate qui. Ora, leggete le reazioni: Frattini è stato molto duro...