Anche FocusMO – io l’avevo scritto qui — accredita l’ipotesi che sotto all’accordo fra Israele e Hamas ci sia una fuga di Hamas da Damasco:

«Perché proprio ora?», si sono chiesti opinione pubblica e stampa, in Israele e all’estero. Alcuni hanno ipotizzato che Netanyahu, il cui livello di popolarità era ai minimi storici negli ultimi mesi, abbia cercato di trarre un vantaggio politico dal salvataggio del soldato, da cinque anni nelle mani di Hamas. Ma la risposta a questa domanda potrebbe invece avere a che fare con la geopolitica e il tentativo di riposizionamento avviato dall’organizzazione di Khaled Meshaal. «Hamas vede che a Damasco la situazione è sempre più disperata. Il regime di Bashar al-Assad potrebbe essere agli sgoccioli e i palestinesi non vogliono essere lì qualora dovesse cadere. Stanno cercando nuovi lidi, e Il Cairo post-Mubarak appare ai loro occhi come una opzione molto tentante. Per questo negli ultimi due mesi l’organizzazione ha accettato la mediazione egiziana per condurre le trattative relative al caso Shalit, mentre finora l’aveva rifiutata. Le difficoltà crescenti a cui deve fare fronte Assad hanno dunque indotto Hamas ad assumere un atteggiamento più pragmatico e a rinunciare ad alcune richieste eccessive, come la liberazione di Marwan Barghouti. Ecco perché lo scambio è stato concordato solo ora e non prima».

Vedi Esclusiva FocusMO sull’accordo Shalit.

Lorenzo DeclichIn 30 secondigilad shalit,hamas,israele,siria
Anche FocusMO - io l'avevo scritto qui -- accredita l'ipotesi che sotto all'accordo fra Israele e Hamas ci sia una fuga di Hamas da Damasco: «Perché proprio ora?», si sono chiesti opinione pubblica e stampa, in Israele e all’estero. Alcuni hanno ipotizzato che Netanyahu, il cui livello di popolarità era...