Questo funerale non sa da fa’, ed altre storie.
Come sicuramente saprete il CNT ha dichiarato (molto prima di aver organizzato elezioni costituienti) che la sharia sarà la fonte principale dei nuovi codici legali libici.
Nel frattempo la Libia si ritrova un nuovo sheykh: al-Sadeq al-Gharyan, che è subentrato nei giorni scorsi a Khaled Tantusch. Come i lettori abituali di questo blog sapranno Tantusch, come quasi tutte le “alte gerarchie” religiose (o meglio gli equivalenti delle alte gerarchie, visto che l’islam non ha arcivescovi, cardinali e pontefici) era un funzionario statale nominato da Gheddafi.
Invece al-Sadeq al-Gharyan sembra un funzionario saudita.
Ovviamente la mia è una semplificazione brutale, ma ho paura che potrebbe non essere una cattiveria gratuita.
Ora io, a differenza di altri frequentatori di Islametro, non sono un grande esperto delle differenze dottrinali e concettuali delle varie scuole religiose sunnite.
Ma al-Sadeq al-Gharyan mi sembra abbia assunto subito un linguaggio vagamente wahhabita, sia pure con qualche contraddizione, in particolare riguardo al funerale dei poveri resti del dittatore e di suo figlio.
In particolare ha stabilito che:
Gheddafi era un miscredente, perchè, a suo dire, rifiutava la sunna.
Non è lecito, eccetto che per i suoi familiari, pregare per la sua anima.
Il suo corpo potrà essere seppellito in un cimitero, ma in segreto.
Nel frattempo il figlio Saif al-Islam continua a rimanere alla macchia, ed anzi fa dichiarazioni secondo le quali sarebbe vivo e vegeto in Libia impegnato a comandare la resistenza. (su Libyan Free Press troverete le sue dichiarzioni tradotte in italiano).
Comunque esistono ancora diversi pezzi del governo lealista in libertà (o meglio sarebbe dire “in clandestinità”).
Nel frattempo ciò che resta degli apparati di propaganda del regime, agonizzante se non defunto, sembra ammettere la morte di Gheddafi, anche se vi sono tentativi di psy-war, per esempio affermare che si tratta di un sosia, o che le immagini sono tutte false, ecc. ecc. Quindi in parte si ammette la morte del dittatore, e si indica Saif con successore, in parte la si nega.
Nel frattempo tra i 7.000 e i 10.000 uomini (ma esistono anche stime notevolmente più ridotte) sono stati catturati dai rivoluzionari durante la guerra, solo una piccola parte di loro è già stata liberata.
Francamente la mia pena ed umana pietà va più a loro che alla famiglia Gheddafi/Al-Senussi.
Nel frattempo si chiarisce che il 14 ottobre, giornata della rabbia “filo lealista”, i dimostranti filo gheddafiani a Tripoli erano un po’ meno di 80 persone, tutti del quartiere di Abu-Salim. La cosa è rapidamente degenerata, probabilmente per loro responsabilità, in una breve battaglia, con 3 morti e parecchi feriti (da ambedue le parti).
Non è comunque possibile manifestare pacificamente a favore di Gheddafi in Libia (il che, si badi bene, è normale).
Le manifestazioni ocaniche dei verdi, “tutti i veneridì in tutta la Libia” esistono solo nella menta di Thierry Meyssan e pochi altri fan di Gheddafi che fanno riferimento a quanto resiste dei suoi apparati di propaganda.
Nel frattempo la maggioranza (direi che a questo punto possiamo dire la larghissima maggioranza) dei libici ha festeggiato grassamente la morte di Gheddafi, infischiandosene delle considerazioni di noi occidentali (e non solo) sulla legalità dell’assasinio, sulle sue modalità “barbariche” e sulla brutalità delle sue modalità e dell’esposizione del cadavere.
Quanto questo sia in contraddizione con la democrazia sarà compreso se, e solo se, il popolo libico conoscerà la democrazia e lo stato di diritto.
Tra i giovani occidentalizzati, i laureati all’estero e le persone di cultura il sentimento non è molto differente.
La guerra fa tutti un po’ più cinici e sarcastici.
In questi ambienti alla notizia della morte di Gheddafi, per festeggiare, si è risposto facendo circolare video di questo tipo:
(in questo post ho inserito la colonna sonora originale, quello rimontato con le immagini di Gheddafi appena catturato non mi è sembrato appropriato)
https://in30secondi.altervista.org/2011/10/24/questo-funerale-non-sa-da-fa-ed-altre-storie/In 30 secondigheddafi,guerra,in fiamme,libia
P.s.
Ovviamente non sono “terrorizzato” dal fatto che la Sharia sia la principale fonte del diritto libico.
Fiqh e sharia servono come codici di common law, palesi od “occulti”, per mezzo mondo.
Quello che mi disturba è che partano in quarta con la sharia, convinti che questa sia la soluzione di tutti i problemi (idea molto saudita), prima ancora di avere un governo rappresentativo, delle elezioni fissate, e un minimo di amministrazione civile sul territorio che fa funzionare le cose.
Inoltre mi innervosice il fatto che intendano applicarla innanzi tutto nel diritto di famiglia e nel diritto commerciale (islamomercato?).
Comunque, a dirla tutta, quandol’occidentale medio pensa alla sharia pensa all’Afghanistan dei talebani, solo che lì:
1) La sharia è alla base della legislazione vigente anche adesso, dopo 10 anni in cui governiamo indirettamente noi, quindi se la sharia è “male” vergona a noi. Oltre tutto la sharia è alla base della legislazione di dozzine di paesi, solo che in Marocco la interpetano in un certo modo, in Sudan in un altro.
2) Quasi tutte le cose più medioevali e ributtanti del regime talebano, ed in particolare buona parte delle norme più maschiliste (come quelle contro le donne stuprate) sono estranee alla sharia e fanno parte invece del diritto consuetudianrio pashtun. Che batteva la sharia ogni volta che vi fosse una minima contraddizione.
Due notizie di ieri, che ci riportano alle epurazioni del secondo dopoguerra:
http://www.cbsnews.com/8301-202_162-20124710/53-bodies-found-in-sirte-loyalists-executed/
53 corpi in stato di decomposizione, per lo più legati, sono stati trovati in un hotel a Sirte, dovrebbero essere stati uccisi dai rivoluzionari circa una settimana fa, durante la battaglia.
A questi si aggiungono un’altra decina di corpi, probabilmente di lealisti uccisi subito dopo la cattura (durante i combattimenti, purtroppo queste cose sono “normali” in guerra). Comunque questi facevano parte di un gruppo di 95 cadaveri, per lo più uccisi in combattimento, quindi l’esecuzione extra-giudiziaria non è certa.
http://edition.cnn.com/2011/10/24/world/africa/libya-main/index.html?hpt=hp_t2
Nota, le fonti migliori per le violazioni dei diritti umani dei ribelli sono quelle delle tanto vituperate TV del mainstream occidentale, sopratutto la CNN, (ma anche la BBC, la CBS…), che hanno da anni rapporti con associazioni come Human Rights Watch ed altre simili (Amnesty, Medici senza frontiere, Emergency…), spesso odiatissime dai regimi della regione, ma realmente imparziali.
Viceversa tutte le storie riportate dai siti “gheddafiani” sono prive di autorevolezza e di riscontri, spesso fantasiose e legate a leggende metropolitane (come il commercio d’organi fatto ai danni dei prigionieri, una cosa che, proprio tecnicamente, è pressoché impossibile). Qualcuno con più passione di me per queste cose potrebbe, anzi, indagare quanto la propaganda libica (ed anche siriana) tenda a collegarsi nel modo di pensare con i classici complottisti, che poi credono anche alle scie chimiche, ai rettilinai, ai coccodrilli nelle fogne ecc. ecc. Insomma sono una mineira d’oro di leggene metropolitane.