Dicono “No all’iniziativa del Consiglio di Cooperazione del Golfo” perché è “la cosa peggiore che potesse capitare” nel contesto della rivoluzione (vedi qui).

Secondo gli attivisti di NoonArabia (si noti, comunque, che si tratta di giovani espatriati) la “saga” dell’iniziativa del CCG, che teoricamente doveva portare alle dimissioni di Ali Abdullah Saleh, non fa che rallentare il processo rivoluzionario,  consegnando lo Yemen al caos e all’emergenza umanitaria e, inoltre, garantendo l’immunità al Presidente e alla sua famiglia.

Effettivamente Saleh continua imperterrito nella sua la strategia “bastone e carota”: dall’inizio delle proteste ha dichiarato decine di volte che è pronto ad andarsene (e gli attivisti sottolineano che questa cantilena ha avuto inizio fin dalle precedenti elezioni presidenziali, nel 2006), poi ha rifiutato di firmare l’accordo predisposto dal CCG, poi ha dichiarato di volerlo firmare. Intanto ha fornito la logistica agli americani per uccidere Anwar al-Awlaqi, il qaidista americano-yemenita che tanto aveva fatto scalpore nei mesi passati, incassando, come scrivevo qualche tempo fa, un tacito assenso alla sua traballante permanenza al potere:

Diverse voci critiche si levano nel web riguardo alle implicazioni dell’assassinio di Anwar al-Awlaki da parte di un drone americano in Yemen.

Huffington Post nota il cambio di tono del Governo americano riguardo al regime yemenita a seguito dell’assassinio.

E che Ali Abdullah Saleh in questi anni abbia giocato a nascondino con gli americani sui qaidisti dell’AQAP è un fatto consolidato: era il principale perno su cui si basava per avere soldi e armi dagli americani.Le fazioni che si confrontano militarmente in Yemen (vedi qui) oggi sono tutte, in un modo  o nell’altro, implicate in precedenti rapporti con i qaidisti, locali e non.

Gli attivisti chiedono le dimissioni immediate di Saleh e il congelamento dei suoi assets. E chiedono ad americani, Unione Europea e Nazioni Unite di smettere di appoggiare l’iniziativa del CCG.

 

Lorenzo DeclichTyrant for Dummies#no2gccdeal,ali abd allah saleh,anwar al-awlaki,yemen
Dicono 'No all'iniziativa del Consiglio di Cooperazione del Golfo' perché è 'la cosa peggiore che potesse capitare' nel contesto della rivoluzione (vedi qui). Secondo gli attivisti di NoonArabia (si noti, comunque, che si tratta di giovani espatriati) la 'saga' dell'iniziativa del CCG, che teoricamente doveva portare alle dimissioni di Ali...